Allontanare lo spauracchio di un interminabile corsia unica in tangenziale. È questo a cui puntano la Uil e i sindaci della zona tirrenica in vista della decisione del Consorzio autostrade siciliane sul prosieguo del cantiere per il rifacimento del viadotto Ritiro. Per poter smontare e ricostruire il ponte di quasi un chilometro della carreggiate Palermo-Messina, secondo il progetto originario, sarebbe necessario deviare il traffico sull’altra carreggiata (che nel frattempo dovrà essere conclusa) con un doppio senso di circolazione di 11 km che sfiancherebbe l’intero quadrante nord orientale dell’Isola. Da qualche settimana però, il consorzio ha escogitato una soluzione alternativa che potrebbe evitare questa “processione” di auto per giunta molto pericolosa. Ci sarebbe un’area a pochi km dalla galleria Baglio I nella quale si potrebbe realizzare una bretella che unirebbe i due bracci dell’autostrada consentendo un cambio di carreggiata che altrimenti avverrebbe quasi alla barriera di Villafranca. Un’ipotesi che è allo studio dei tecnici e per la quale anche la Toto Costruzioni sta preparando uno studio di fattibilità. Il Cas vorrebbe rendere permanente questo by pass ma, per questo avrebbe bisogno del via libera ministeriale. «Lanciamo un appello ai sindaci dei paesi della provincia tirrenica maggiormente interessati dai lunghi e continui disagi sulla A20 dovuti ai lavori sul viadotto Ritiro – dicono Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Michele Barresi, segretario generale UilTrasporti Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica –. Da circa due anni gli abitanti della provincia tirrenica, in particolare da Villafranca, passando da Rometta fino a Venetico, ormai, nei fatti, hinterland della città di Messina subiscono più di altri il disagio di lunghe code sull’autostrada A20 in entrambe le direzioni».
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