Sono ore decisive per la conclusione dell’affare riguardante l’ex Città del Ragazzo fondata da padre Nino Trovato, in via di acquisizione da parte della Città metropolitana, su input del Comune di Messina. Il progetto di realizzare, all’interno delle aree di Gravitelli, una grande “cittadella dei diritti” con il progetto “Dopo di noi” rivolto ai disabili, era ed è una delle priorità programmatiche della Giunta De Luca. L’iter è stato tutt’altro che semplice e non può ancora dirsi concluso. Le notizie apparse sul nostro giornale hanno suscitato la reazione dei commissari liquidatori della Fondazione “Città del Ragazzo”, i quali hanno evidenziato come le procedure non si siano completate. «Ad oggi, – scrivono il dott. Francesco Cesareo Consolo e l’avv. Giovanni Bonanno – l’unico atto concreto esistente è un provvedimento del presidente della II sezione civile del Tribunale di Messina, il dott. Giuseppe Minutoli, il quale, nell’accogliere la proposta di acquisto formulata dalla Città metropolitana, successivamente integrata e modificata, fissava i termini e le modalità di definizione del trasferimento». E quali erano questi termini e modalità? Lo precisano gli stessi commissari liquidatori: «Accoglimento della proposta di acquisto per l’importo, complessivamente offerto per l’acquisto delle due aree, di 3.500.000 euro; versamento di una prima tranche dell’importo di 1.500.000 euro entro il 30 settembre 2021; sottoscrizione di un accordo che prevedesse assieme al trasferimento, il vincolo per la Città metropolitana alla realizzazione, all’interno dell’area di via Pietro Castelli, di un Museo commemorativo dell’opera e della figura del sacerdote Nino Trovato; versamento del saldo prezzo, di 2.000.000 euro entro il 31 dicembre 2021. Orbene, ad oggi, – insistono Cesareo Consolo e Bonanno –, fatto salvo lo scambio di corrispondenza e di una bozza di accordo in fase di revisione, nessuna somma è stata fin qui versata dalla Città metropolitana di Messina che, invece, ha proposto una sostanziale modifica al provvedimento presidenziale (versamento di un acconto alla sottoscrizione di un accordo) e che, quindi, deve essere riveduto e corretto. La pubblicazione di tali notizie reca turbativa allo svolgimento delle operazioni di liquidazione, ingenerando aspettativa di pronta soddisfazione da parte dei tanti creditori, oltre ad essere poco rispettosa del contenuto dei provvedimenti giudiziali. Il Tribunale certamente valuterà di acquisire chiarimenti definitivi sulla reale volontà di acquisizione da parte della Città metropolitana». Fin qui i commissari liquidatori. Da parte di Palazzo dei leoni, si ribadisce l’assoluta volontà di arrivare all’acquisto dell’intero compendio immobiliare, pur chiarendo che si stanno esaminando tutti gli aspetti più tecnici che, comunque, come sottolinea il dirigente della Città metropolitana Salvo Puccio, non inficiano in alcun modo il percorso. E molto probabilmente lunedì prossimo si arriverà alla firma del contratto con il versamento, da parte dell’ex Provincia, non più dell’acconto previsto, ma dell’intera somma, cioè i 3 milioni e mezzo di euro a cui fanno riferimento i commissari liquidatori.