Messina

Sabato 16 Novembre 2024

Messina, il Gabinetto di Lettura rischia di scomparire. Oltre cinquantamila libri

È veramente disperato il presidente del Gabinetto di Lettura Nicolino Passalacqua. Oltre cinquantamila volumi, di cui duemila risalenti tra il 500 e il 700, un patrimonio di valore inestimabile della città vincolato dalla Soprintendenza, rischiano di “scomparire” definitivamente da Messina e d’essere venduti in blocco per pagare i debiti accumulati dalla struttura, per una causa ultraventennale con il Comune sulla titolarità dei locali. L’atto finale di una vicenda dai toni pirandelliani, iniziata tra le scartoffie comunali vergate ancora col pennino nel lontano 1910. Su questi libri a quanto pare ci ha già messo gli occhi quel vecchio volpone bibliofilo di Marcello Dell’Utri, che ha avuto alcuni abboccamenti con i vertici, e pare debba venire in città nei prossimi giorni per visionare tutto. Vale la pena di ricostruirla questa vicenda assurda, per testimoniare come a volte la burocrazia può quasi uccidere, di sicuro per adesso ha strangolato un pezzo importante di cultura cittadina. E la racconta lo stesso presidente Passalacqua, il quale ad 82 anni non si rassegna affatto a dover certificare la fine del Gabinetto di Lettura, e chiede «aiuto alla città intera, per risolvere una volta per tutte la situazione». In passato grazie all’interessamento dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso - racconta ancora Passalacqua -, c’è stata un’ipotesi di trasferimento del corpus librario alla Biblioteca Comunale del Palacultura, ma è stata poi scartata per l’imponenza del materiale da trasferire. Un’altra opzione sempre prospettata dall’assessore Caruso potrebbe essere il trasferimento del Gabinetto di Lettura nei locali dell’Ex Artiglieria, con l’Archivio di Stato e la Società di Storia Patria. Ma «le cose stanno precipitando - commenta amaramente il presidente Passalacqua -, in prima battuta tutti i beni rischiano una vendita in blocco per colmare il debito, ma è un patrimonio che la città non può perdere, scriverò anche a Brunello Cucinelli per vedere se vuole aiutarci». E pensare che tra le migliaia di volumi in quei locali del vecchio isolato 88 ci sono dei pezzi unici: una raccolta degli atti ufficiali e non ufficiali dei Moti del ’48 a Messina, per fare un esempio proclami, bandi e annunci, oppure c’è una Bibbia del 1544, e allo stesso anno risalgono una Divina Commedia e le Storie di Diodoro Siculo. «In cassa non c’è nulla - conclude Passalacqua -, la raccolta mensile dei soci, con quote da 25 euro, serve a malapena per pagare le bollette della luce e dell’acqua. E fra non molto il giudice cercherà di rifarsi sul presidente e sui soci. Un disastro». La città deve tutelare il Gabinetto di Lettura, c’è un patrimonio immenso che non può andare venduto al miglior offerente. Bisognerebbe darsi una mossa.

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