Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Frane e torrenti, la mappa del rischio a Messina

Poggio dei Pini a Messina

La fotografia è sbiadita, evidentemente da aggiornare perché risale, ormai, a più di dieci anni fa. Ma c’è ed è l’istantanea più fedele di una realtà che, ad ogni ondata di maltempo (e la settimana scorsa in “rosso” ce lo ha ricordato), si fa sempre più nitida. È il Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, più rapidamente e comodamente definito Pai, ovvero la mappa del rischio e della pericolosità del territorio siciliano dal punto di vista idrogeologico, cioè il rischio connesso all'instabilità dei versanti o di corsi fluviali quando si verificano particolari condizioni ambientali, meteorologiche e climatiche. Insieme a quello sismico e vulcanico, completa la “triade” dei rischi ambientali dal maggiore impatto anche e soprattutto sulle vite umane. «Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate – si legge – e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati perimetrati i singoli elementi a rischio, con relativo livello di attenzione da R1 a R4». Per intenderci, un rischio R4 è quello «per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche». Sono ben 138 le aree del territorio comunale classificate come R4, per una superficie complessiva di 17 ettari; seguono 89 aree a rischio elevato R3 («per il quale sono possibili problemi per l'incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale»), 100 aree a rischio medio (R2) e 35 a rischio moderato (R1). Limitandoci alle aree maggiormente a rischio (dunque quelle classificate R4), il documento fornisce un lungo elenco di priorità di intervento: si va da Monte Banditore (Gravitelli) a Bordonaro, da Larderia inferiore a Cumia Inferiore; tanti i villaggi della zona sud (Giampilieri e gli altri colpiti dall’alluvione del 2009), e poi la strada provinciale per Pezzolo, viale Italia, Poggio dei Pini, Paradiso, San Filippo, Petrazza, San Giovannello, Scoppo, contrada Sivirga. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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