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Santa Teresa Riva, così la statale 114 è diventata una roulette russa

Negli ultimi giorni, dopo le continue piogge, la situazione è notevolmente peggiorata e l’innalzamento del livello degli alvei ha ostruito parzialmente le canne

Due ponti chiusi da tre anni, ma soggetti a limitazioni da almeno dieci, due passerelle provvisorie sui torrenti che continuano a rappresentare l’unico filo sottile che garantisce la viabilità tra Messina e Catania, tratti soggetti a frane, smottamenti e caduta massi, dove il pericolo è sempre dietro l’angolo.

La Strada statale 114 Orientale sicula è ormai una roulette russa e tutta la sua fragilità è emersa ancora di più durante i giorni scorsi, quando il traffico è stato deviato nei comuni jonici per la chiusura dell’A18 tra Roccalumera e Tremestieri. Il tratto più critico è quello tra Sant’Alessio Siculo e Scaletta Zanclea, dove il mancato avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione dei ponti Agrò (Santa Teresa di Riva-Sant’Alessio) e Fiumedinisi (Nizza di Sicilia-Alì Terme), costringe ormai da quattro anni a utilizzare le due bretelle realizzate nei torrenti, che in caso di piena dei corsi d’acqua potrebbero essere sommerse.

Negli ultimi giorni, dopo le continue piogge, la situazione è notevolmente peggiorata e l’innalzamento del livello degli alvei ha ostruito parzialmente le canne che sorreggono gli impalcati a corda molla, così costruiti proprio per consentire ai torrenti di sovrastarli qualora siano ingrossati, invase da sabbia, detriti e alberi con il rischio che al prossimo temporale l’acqua invada la sede stradale costringendo alla chiusura e isolando i territori, visto che l’unica alternativa sarebbe l’autostrada, con tutti i problemi che per il momento la affliggono.

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