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Processo Caf-Fenapi a Messina, a dicembre ultima udienza

Caso Fenapi, slitta il verdetto in Cassazione

Ci siamo quasi. È il 2 dicembre probabilmente l’ultima data d’udienza per chiudere il processo di primo grado Caf-Fenapi davanti al giudice monocratico Simona Monforte, ovvero la presunta maxi evasione fiscale da un milione e 750 mila euro scoperta dalla Guardia di Finanza dopo un’indagine sul patronato nazionale, in cui secondo l’accusa è coinvolto tra gli altri imputati come vero e proprio “dominus” anche il sindaco Cateno De Luca, per l’ultimo suo crocevia giudiziario ancora in piedi. L’udienza di ieri mattina è servita in sostanza per definire gli ultimi dettagli tra accusa e difesa, ma il passaggio importante è stato uno: il giudice Monforte - che nel frattempo si è trasferita al settore civile ma ha “tenuto” questo processo per portarlo a conclusione in tempi rapidi -, ha rigettato la richiesta di una nuova perizia sui flussi contabili e sulle movimentazioni bancarie della Fenapi che era stata formulata dal pm Francesco Massara all’udienza scorsa di settembre, e che era stata fortemente contestata da uno dei difensori, l’avvocato Giovanni Mannuccia, anche nel corso di una aspra contrapposizione verbale con il magistrato.
Sempre il pm Massara ieri ha anche depositato altri atti, per esempio i decreti autorizzativi delle intercettazioni telefoniche e ambientali oppure due dvd pieni zeppi di documenti che il perito contabile Corrado Taormina ha analizzato nelle sue tre perizie, che fanno parte del fascicolo del procedimento. E sempre l’avvocato Giovanni Mannuccia, che ieri era in aula con i colleghi Tommaso Micalizzi ed Emiliano Covino, ha chiesto che fosse messo a verbale come da tutti questi documenti prodotti dall’accusa possano essere estrapolati soltanto gli atti contabili già definiti utilizzabili all’interno del processo e non tutti quelli contenuti indiscriminatamente negli incartamenti depositati ieri. Insomma, la sottile “guerra degli atti” tra accusa e difesa verso la sentenza è proseguita anche all’udienza di ieri. Poi il giudice Monforte, annullando la precedente data programmata di novembre, ha rinviato tutti al 2 dicembre, questo «per la discussione». Il che significa che quel giorno accusa, parti civili e difensori tireranno le loro conclusioni. E poi sarà sentenza.

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