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La tragedia del piccolo Giulian, morto a 2 anni: il gip chiede nuove indagini

Secondo il gip Marino in sostanza bisogna comprendere meglio cosa sia effettivamente successo in quelle 24-48 ore che si sono rivelate fatali per il piccolo di appena due anni

Non è ancora possibile archiviare l’inchiesta sulla morte del piccolo Giulian, il bimbo di Savoca deceduto il 6 marzo scorso in circostanze poco chiare, ma è necessario svolgere nuove indagini. Ha deciso così il gip Monica Marino, che ha rigettato la richiesta di archiviazione del pm Francesco Lo Gerfo, il magistrato che a suo tempo svolse accertamenti sulla vicenda, ed ha accolto alcuni aspetti dell’opposizione all’archiviazione che avevano presentato i legali dei genitori del piccolo, gli avvocati Giovanni Caroè e Fabio Di Cara. A marzo il pm Lo Gerfo affidò l’incarico per l’autopsia a due consulenti, i medici Giovanni Andò e Guglielmo Catalioto. I familiari del piccolo scelsero invece come consulente di parte il medico legale Giovanni Crisafulli.
Secondo il gip Marino in sostanza bisogna comprendere meglio cosa sia effettivamente successo in quelle 24-48 ore che si sono rivelate fatali per il piccolo di appena due anni, se ci siano da segnalare condotte mediche penalmente rilevanti e soprattutto se un intervento più tempestivo da parte del personale sanitario che è venuto a contatto con il piccolo avrebbe potuto evitare l’evolversi della vicenda verso la tragedia. Il giudice ha scalettato tre punti-chiave per le nuove indagini del pm, ovvero sentire uno dei sanitari e uno dei congiunti, e poi acquisire i registri del Pte di S. Teresa di Riva per verificare se il 6 marzo scorso è stato annotato qualcosa di specifico dopo la visita al piccolo.

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