C’eravamo tanto amati. Oppure no? Forse tra Pietro Navarra e Salvatore Cuzzocrea il vero amore non è mai sbocciato. E rileggere oggi le dichiarazioni rilasciate dai due nel marzo 2018, quando avvenne il passaggio di consegne dell’ermellino nel segno di una continuità più sbandierata che realmente attuata, fa pensare su quanto profondo sia l’abisso tra il detto e il non detto.
Lo strappo tra l’ex rettore e il suo successore alla guida dell’Ateneo non è nuovo. Anzi, nei corridoi di piazza Pugliatti c’è chi racconta di una frattura pressoché immediata, sebbene Cuzzocrea rappresentasse, appunto, la continuità rispetto al mandato di Navarra. Ma è certamente ieri che si è toccato l’apice. A scatenare la reazione di Navarra è stata una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi da Cuzzocrea: «Siamo coscienti che negli ultimi vent’anni è stato fatto molto poco per ridare dignità e forza al Policlinico». Parole che l’attuale parlamentare del Pd ha letto come un affronto, proprio perché tra i rettori degli ultimi vent’anni c’è anche lui. Da qui un video pubblicato sui social, con una serie di stralci di interviste e di articoli degli anni del rettorato Navarra, a dimostrare, invece, le attività portate avanti proprio al Policlinico e per il Policlinico. Il finale è eloquente: vengono riproposte le dichiarazioni di Cuzzocrea, seguite da un’immagine di Pinocchio e la scritta “le bugie hanno le gambe corte”. Ancor più eloquente le poche parole scritte da Navarra per accompagnare il video: «Sono alcuni esempi rispetto alle tante cose fatte, per smentire chi ha la memoria molto corta e parla di abbandono del Policlinico negli ultimi 20 anni».
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