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Messina, l’operaio schiacciato da una barriera. L’inchiesta è a un punto di svolta

La Procura oggi deciderà se effettuare la necroscopia sulla salma di Salvatore Ada. Sul registro degli indagati potrebbero essere iscritti i primi nomi

Sono trascorsi ormai nove giorni da quel maledetto 12 ottobre, giorno in cui lo sfortunato operaio della Toto Costruzioni Salvatore Ada ha perso la vita, travolto da un pesantissimo blocco di ferro e lamiera sotto il viadotto Ritiro. In questo lasso di tempo, le gli accertamenti sono andati avanti tenendo conto della complessità del caso. In un primo momento, il magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo, era orientato per il semplice esame esterno sul cadavere del cinquantacinquenne residente nel villaggio di Bordonaro. Ma dopo aver raccolto testimonianze di colleghi della vittima e responsabili della sicurezza dell’azienda, oltre ad aver acquisito ulteriori elementi nell’ambito delle indagini, il quadro sembra mutato. A tal punto che adesso l’Ufficio inquirente potrebbe optare per l’autopsia.

La riserva dovrebbe essere sciolta oggi, con la conseguente iscrizione di alcuni nomi nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Dal canto loro, i familiari del cinquantacinquenne, assistiti dagli avvocati Filippo Mangiapane e Vincenzina Colaci, hanno nominato come consulente di parte il medico legale Elvira Ventura Spagnolo. Ciò in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria, anche alla luce delle risultanze dell’attività svolta dall’Ispettorato del lavoro. Mentre continuano gli interrogatori della Squadra mobile su quanti hanno assistito a quei momenti tragici, il corpo del povero Salvatore Ada è custodito all’obitorio dell’ospedale "Papardo".

 

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