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Lo chef stellato: «A Taormina per il futuro si punti sul turismo di qualità»

Parla Pietro D’Agostino, presidente dell’Associazione commercianti Taormina: «Basta con gli avventori mordi e fuggi»

«A Taormina è arrivato il momento di coniugare i verbi al futuro e non al passato. Non possiamo vivere di ricordi, non si può immaginare un 2022 con la ressa vista questa estate e soprattutto ad agosto. C’è bisogno di puntare ad un turismo di qualità, non è un nostro punto di vista, ma una necessità per il territorio». Il monito arriva dal presidente dell’Associazione Commercianti Taormina (Act), Pietro D’Agostino. Lo chef stellato taorminese annuncia «un confronto imminente con i responsabili delle associazioni albergatori ed imprenditori» per fare il punto della situazione, tracciare un bilancio sulla scorsa questa estate e le prospettive per i prossimi mesi e l’anno che verrà. «La stagione estiva non è andata male, ma certamente ci aspettavamo di più – evidenzia D’Agostino –. C’è stato un agosto che, come tutti abbiamo visto, è stato caratterizzato dall’assalto di tanti avventori mordi e fuggi, ma in generale è stato anche il trend di questa recente estate, quello di un turismo di massa".

"Nel mezzo abbiamo anche visto una bella clientela - continua - ma non abbastanza per quelle che erano le aspettative e per consentire alle attività economiche di affrontare la crisi. Una parte dei turisti stranieri inizia a tornare qui, e mi riferisco a inglesi, tedeschi ed americani, ma siamo ancora lontani dai numeri del 2019. Fa ben sperare che qualche hotel sul mare resterà aperto sino a novembre e a Taormina centro c’è anche qualche importante albergo di lusso che intende restare in attività sino a gennaio. Ma rimane il dato di fatto che in questa stagione che volge al termine i negozi non hanno lavorato, nel comparto alberghiero ci risulta non ci sia stata quella clientela alto-spendente degli anni passati e per i ristoranti nei tre mesi centrali della stagione le cose sono andate benino. Tutto ciò non può bastare, a fronte di un anno e mezzo di pandemia che ha inflitto un duro colpo a tutti».

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