Si conclude con 48 assoluzioni il processo «Totem 2», costola dell’operazione «Totem», l’inchiesta della Dda di Messina che ha inferto un duro colpo al clan di Giostra. Disposta anche una condanna a 3 mesi di arresto. Al centro del processo la parte relativa alla gestione e alla collocazione in varie attività commerciali, dei cosiddetti totem, gli apparecchi terminali collegati ad internet per poter effettuare le giocate. Il processo riguardava infatti i gestori di sale giochi e centri scommesse. La sentenza è della Prima sezione penale del Tribunale che ha disposto 48 assoluzioni con la formula perchè il fatto non sussiste. L’accusa contestava agli imputati di aver installato i totem nei locali, per lo più internet point, sale gioco, bar, per effettuare il gioco a distanza senza l’autorizzazione dell’Aams agevolando così il gioco d’azzardo. Inoltre dovevano rispondere di aver organizzato e gestito la raccolta di scommesse su eventi sportivi compiendo attività di intermediazione per conto di un allibratore straniero privo di concessione. I magistrati avevano contestato anche l’aggravante di aver commesso tutto per agevolare l’associazione mafiosa. Il tribunale ha accolto la richiesta di assoluzione che era stata proposta dallo stesso pubblico ministero. Hanno difeso gli avvocati Salvatore Silvestro, Alessandro Billè, Roberto Materia, Giuseppe Donato, Antonio Giacobello, Antonio Arena, Luigi Cangemi, Salvatore Mirabile, Angela Cicciari, Carmelo Picciotto, Gianluca Currò ,Nino Favazzo, Oleg Traclò, Nino Cacia, Fabrizio Alessi, Nunzio Rosso e Cinzia Panebianco. Tutti i dettagli nell'edizione di domani in edicola di Gazzetta del Sud