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"Da Green Kass a Green pass", bufera su Nino Principato: consiglieri chiedono le dimissioni

Dopo la “bufera” scatenata dai suoi commenti sul Festival di Sanremo e Achille Lauro (che suscitarono l’indignata reazione, soprattutto, dell’Arcigay e della comunità Lgtb), ora è il parallelismo istituito da Principato sul “green kass” del regime nazista e l’attuale “green pass” a far scoppiare il finimondo.

“Green Kass degli anni 40 del 900: la storia ripete”. E si ripete anche il vespaio di polemiche innescato dall’ennesimo post “provocatorio” dell’architetto Nino Principato, consigliere di amministazione dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele. Dopo la “bufera” scatenata dai suoi commenti sul Festival di Sanremo e Achille Lauro (che suscitarono l’indignata reazione, soprattutto, dell’Arcigay e della comunità Lgtb), ora è il parallelismo istituito da Principato sul “green kass” del regime nazista e l’attuale “green pass” a far scoppiare il finimondo. E l’ennesimo “caso Principato” finisce in Consiglio comunale.

«Riteniamo che tali affermazioni siano estremamente gravi e non degne di un soggetto chiamato dal Comune di Messina all’interno del CdA della più importante istituzione culturale della città, che è il teatro Vittorio Emanuele». A scriverlo sono ben 15 consiglieri, compreso il presidente Claudio Cardile.

«Purtroppo, l’arch. Principato non è nuovo ad esternazioni infelici – sottolineano i consiglieri –, anche se stavolta ha davvero oltrepassato il segno, per il gravissimo accostamento ad uno strumento illiberale e antidemocratico di matrice nazista, e per il pessimo esempio dato alla collettività, in un momento storico in cui bisogna più che mai rispettare le regole per la salvaguardia della salute pubblica. Chiediamo, pertanto, al sindaco non solo di prendere pubblicamente le distanze da questa infelicissima uscita del suo rappresentante in seno al Teatro, ma di revocargli immediatamente l’incarico per evidente inadeguatezza a rappresentare l’Ente comunale». A sottoscrivere il documento Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Piero La Tona, Francesca Cacciola, Nino Interdonato, Sebastiano Tamà, Giuseppe Fusco, Paolo Mangano, Cristina Cannistrà, Giandomenico La Fauci, Francesco Pagano, Giovanni Scavello, Dino Bramanti.

Come si può notare, si tratta di un ampio e variegato schieramento trasversale: si va dalla Lega a Forza Italia, dal Partito democratico al movimento Cinque Stelle e a Sicilia Futura (il gruppo che fa capo al movimento di cui, in Sicilia, è leader Beppe Picciolo).

I consiglieri preannunziano che, stavolta, non si limiteranno a un documento, ma faranno “pressing” affinché si pronuncino ufficialmente sia il sindaco Cateno De Luca e l’assessore alla Cultura Enzo Caruso, sia il presidente dell’Ente Teatro Orazio Miloro, il soprintendente Gianfranco Scoglio e gli altri rappresentanti del Consiglio di amministrazione del “Vittorio Emanuele”.

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