Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Messina, architetti ed esperti a confronto: “Basta bugie e ipocrisie sul Ponte”

Hanno deciso di non stare più alla finestra. Gli architetti messinesi, ma anche quelli siciliani, scendono in campo «senza se e senza ma», portatori di una visione strategica che, riferita all’area dello Stretto, non può fare a meno del Ponte. E così ieri a Messina, e mercoledì prossimo a Palermo, l’Ordine degli architetti ha deciso di offrire, simbolicamente e materialmente, le proprie sedi, le proprie idee, professionalità e competenze, al dibattito sulla costruzione del collegamento stabile. E lo fa per sfatare tutte quelle “fake”, o quei pretestuosi “arrampicamenti sugli specchi”, che stanno continuando ad ammorbare il terreno del confronto e dietro i quali si nasconde la precisa volontà della politica nazionale di non dare seguito agli annunci e alle promesse. La strada imboccata dal Governo, con la complicità di un asservito Parlamento, porta in direzione ostinata e contraria: si dice di voler fare il Ponte per... non farlo.

Le reazioni

Alzano la voce e battono i pugni sul tavolo gli esperti chiamati a rispondere ieri alle domande dei giornalisti e degli iscritti all’Ordine, durante l’incontro aperto dal presidente Pino Falzea, moderato dalla vicepresidente Clara Stella Vicari Aversa e con il contributo di Anna Carulli, presidente della Fondazione architetti nel Mediterraneo. Al tavolo, il prof. Enzo Siviero, gli ingegneri Roberto De Maria e Giovanni Mollica, il geologo Bruno Copat, tutti a ribadire che «iIl Ponte sullo Stretto è un’opera fondamentale per il Paese, che riporterà l’Italia al centro dei traffici commerciali del bacino del Mediterraneo». Siviero, che nei giorni scorsi ha inviato al premier Draghi una lettera aperta, è particolarmente duro: «Siamo veramente stufi di sentire falsità. Il Ponte sullo Stretto è assolutamente realizzabile, esiste un progetto definitivo che ha avuto tutte le autorizzazioni, vi hanno lavorato per decenni i più grandi progettisti e tecnici, sono stati sviscerati tutti i problemi e le criticità, e non possiamo accettare che si continuino a prendere in giro i cittadini, in particolare i siciliani e i calabresi. Le due Regioni devono reagire in modo ancor più forte, hanno un grande potere contrattuale e devono farlo valere. L’unico progetto esistente è quello del Ponte a campata unica, quello a tre campate pone tante di quelle criticità che ne riparleremo... fra dieci anni».

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