Messina

Sabato 30 Novembre 2024

Cresce ancora la differenziata, ma Messina Servizi rischia il rosso

Continuano a crescere i dati sulla raccolta differenziata in città. Un sistema, quello del porta a porta per il quale emergono rarissime segnalazioni di disservizi da parte delle famiglie, ormai, per gran maggioranza, entrate nella routine della differenziazione del rifiuti e dell’esposizione “a tempo”. Ma siamo alla vigilia della chiusura del terzo esercizio finanziario e Messina Servizi è prossima ad una svolta. «Ad agosto 2018 conferivano 280 tonnellate al giorno di indifferenziata in discarica, oggi 120 tonnellate, ed eravamo poco sopra il 10% percento di indifferenziata – dice Pippo Lombardo presidente di Messina Servizi Bene Comune – . Oggi, a due anni dall’avvio del porta a porta integrale, (era il settembre 2019, ndc), nonostante i problemi dovuti all’epidemia Covid 19 per oltre un anno e mezzo, e ai disagi per carenza di organico e strutturali per scarsità di mezzi e per l'organizzazione lasciataci da chi ci ha preceduto, siamo al 58% di proiezione di raccolta differenziata a settembre di quest’anno e al 56% certificato ad agosto. Parliamo del 45% in più rispetto a prima che arrivassimo». Il prossimo step, quello che porterebbe Messina a raggiungere l’obiettivo del 65% di differenziata, sarebbe quello di portare sotto le 100 t. al giorno il conferimento in discarica, riducendo anche in costi e quindi la Tari. Nella prossima settimana verrà approvato l’esercizio finanziario 2020 della Messina Servizi. Ma numeri alla mano pesa anche la decisione, presa anche per la pressione della piazza, di confermare i 147 operatori junior, senza i quali la raccolta differenziata sarebbe andata in tilt e addio 58%. I fondi stanziati erano per sei mesi di impiego nel 2021 e sono diventati 12, con gli effetti sul bilancio che è facile immaginare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina  

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