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Ambiente: la studentessa, il prete e la protesta per "salvare" Milazzo e la Valle del Mela

Una protesta solitaria, ma coraggiosa specie a 13 anni che dimostra però una sensibilità ad un problema spesso urlato e poco affrontato

Una protesta solitaria, ma coraggiosa specie a 13 anni che dimostra però una sensibilità ad un problema spesso urlato e poco affrontato. Ieri anche Milazzo ha vissuto un momento del "Friday for Future" la giornata di sciopero per chiedere ai governi di agire sui cambiamenti climatici e sull'ambiente del pianeta.

Tiziana Bertè, 13 anni, studentessa, poco dopo le 15 è giunta davanti al palazzo municipale per allestire con dei cartelli un piccolo presidio di protesta, sistemandosi poi a terra in maniera silenziosa, ma tale da incuriosire i passanti. E molti, anche consiglieri comunali in transito si sono soffermati per capire cosa stesse succedendo.

Lei, in maniera serena e spontanea, tipica dell’età, ha spiegato che l’obiettivo è sollecitare l’attenzione per la difesa del pianeta. Una protesta che ieri ha interessato le principali città italiane. «Noi giovani – ha detto – chiediamo ai governi di agire sui cambiamenti climatici e sull'ambiente del pianeta».

"Fridays for future" è un movimento globale nato molto prima della pandemia, grazie alla adesso diciottenne Greta Thumberg, la ragazzina attivista che all'epoca ha smosso coscienze e voglia di farsi sentire dai ragazzi del pianeta preoccupati per il loro futuro e per quello della terra.

Tra qualche giorno il comprensorio milazzese sarà interessato da un altro “anniversario”: l’incendio alla Raffineria del 27 settembre 2014 che pur non provocando vittime, determinò una notte di panico per migliaia di persone. A ricordarlo con una lettera aperta inviata non solo alla popolazione della valle del Mela, ma anche al presidente Draghi, al presidente Musumeci e a tutti i politici regionali e nazionali è stato il prete ambientalista, Giuseppe Trifirò il quale sottolinea che sino ad ora, a parte i tanti comunicati diffusi nelle ore e nei giorni successivi all’incidente, nulla di concreto è stato fatto “per mettere in sicurezza la popolazione e tutto il territorio».

«Nulla è stato fatto per il risanamento della valle del Mela e le industrie proseguono la loro logica del profitto. La responsabilità maggiore dei politici è il permettere loro di inquinare senza controlli. Noi qui ad Archi e molti nella valle del Mela siamo costretti a convivere con puzze insopportabili». Il sacerdote comunica poi che lunedì, settimo anniversario dell’incendio, nella chiesa di Archi, alle 17,30 celebrerà una messa per ringraziare la Madonna e in suffragio degli abitanti della valle del Mela che sono morti a causa dell’inquinamento e per coloro che si sono impegnati a favore dell’ambiente.

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