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Messina e l'ambientalismo dagli occhi strabici

Il no dei Verdi al Ponte sullo Stretto e il silenzio assoluto sulla costruzione di impianti definiti “green”. A Messina si vuol realizzare un deposito costiero Gnl come quello di Ravenna

Il progetto del deposito Gnl: a Ravenna l’impianto sarà inaugurato a ottobre

Uno dei maggiori investimenti previsti dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto è la realizzazione di un grande Deposito costiero di Gnl, cioè di gas naturale liquefatto. Un progetto che rientra nell’ambito di quella che viene definita la transizione ecologica, la svolta “green” prevista anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Che sia un investimento utile, nessuno lo mette in dubbio, ma quello che stupisce è che, mentre Verdi e ambientalisti continuano a giudicare il Ponte sullo Stretto come fosse un’opera satanica, l’origine di tutti i disastri, sulla realizzazione di strutture che avranno un indubbio impatto sul territorio, si registra il silenzio assoluto.
Proprio in questi giorni, antesignano in Italia, il porto di Ravenna si sta dotando di un nuovo impianto di Gnl. Esattamente lo scorso 10 settembre la società Edison ha avviato le operazioni per il primo scarico di gas liquefatto nel deposito costiero “Small Scale”, di proprietà della Dig-Depositi italiani Gnl. La nave metaniera “Ravenna Knutsen” ha prelevato il primo carico di Gnl nell’impianto Enagas di Barcelona e ha attraccato alla banchina antistante il deposito costiero del porto ravennate, dando avvio alle operazioni controllate di riempimento dei serbatori. Con tali attività è iniziato il periodo di test del deposito, funzionale alla sua messa in esercizio, che è prevista per il prossimo ottobre.

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