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Case di cura, a Messina assunzioni e gioielli in cambio di favori. L'Asp: "Facciamo lavorare i giudici"

Figura centrale dell’inchiesta della Procura di Messina su una truffa milionaria al Servizio sanitario Nazionale, che ha portato a tre misure cautelari, è l'ex dirigente dell’ASP di Messina Mariagiuliana Fazio (di recente andata in pensione e quindi non destinataria di provvedimento cautelare), indagata per truffa aggravata allo Stato, accesso abusivo a sistema informatico, falso e corruzione, già a capo del Nucleo Operativo di Controllo dell’ASP di Messina. La donna è descritta dal gip come soggetto che, «forte di una consolidata esperienza amministrativa e burocratica», si è dimostrata «dotata di una pervasiva capacità di orientare l’impatto della macchina amministrativa» da lei diretta, con «atteggiamento spregiudicato, piegandola a interessi di parte in funzione di un tornaconto personale». La Fazio vantava un «rapporto privilegiato» con i vertici delle case di cura finite sotto inchiesta.

L’ex dirigente si sarebbe resa protagonista anche di altre ipotesi di reato che il gip ha bollato come di «mercimonio della funzione pubblica» per aver sollecitato Emmanuel Miraglia a migliorare il trattamento economico del figlio, dipendente della Giomi S.p.a.. La Fazio avrebbe ricevuto anche gioielli e l'assunzione di una amica in un'altra casa di cura.

La risposta dell'Asp

«Facciamo lavorare la procura, le indagini sono ancora in corso e abbiamo il massimo rispetto per la magistratura, siamo nella fase dell’accusa e mi auguro che chi avrebbe agito per fini personali possa dimostrare di essere stato un dirigente onesto e rispettoso della legge e dell’azienda sanitaria. L’Asp di Messina deve tutelare la propria onorabilità e la propria immagine, pertanto con il nostro ufficio legale valuteremo eventuali provvedimenti consequenziali rispetto ai fatti che emersi o che emergeranno nello sviluppo dell’inchiesta». Lo dice Dino Alagna, direttore generale dell’Asp di Messina che commenta l’inchiesta sulla truffa al Sistema sanitario nazionale, che ha coinvolto una ex dirigente dell’azienda sanitaria Mariagiuliana Fazio, ora in pensione.

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