«Un passo decisivo per verità e giustizia». Così Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e papà del piccolo Gioele, ha commentato l’avvenuto deposito della preannunciata opposizione da parte della famiglia alla richiesta di archiviazione delle indagini, avanzata dall’ufficio inquirente sulla tragica morte di mamma e figlio ad agosto dello scorso anno. Tre istanze formalizzate al Gip per il rigetto dell’archiviazione, depositate ieri a firma di Daniele Mondello, della sorella Maria Mondello, e di Antonina Messina, suocera e nonna delle vittime. Un fascicolo di 17 pagine depositato dagli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello per confutare la tesi preponderante per la Procura diretta da Angelo Cavallo secondo cui, lo ricordiamo, Viviana si sarebbe lanciata dal traliccio in contrada Sorba a Caronia il 3 agosto 2020 mentre poco prima aveva perso la vita il piccolo Gioele, ucciso della donna, «tesi più probabile e fondata» secondo gli inquirenti, oppure a seguito di un evento traumatico. All’istanza sono allegati la consulenza redatta dal pool di periti di parte coordinati dal criminologo Carmelo Lavorino, la consulenza tecnica, a cura del perito Carmelo Costa, relativa alla dinamica dell’incidente stradale che vide coinvolta Viviana Parsi all’interno della galleria Pizzo Turda sulla A20, prima della sua sparizione, ed un ulteriore dvd con l’audio dei messaggi vocali di Viviana Parisi del 19 luglio 2020. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina