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Milazzo, gli affitti di terreni e le serre al centro del “caso Lucifero”

Le cause della lacerazione deflagrata nel Cda della Fondazione. La Regione tace. Italia Nostra: no a speculazioni

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Rimodulazione degli affitti dei terreni e dei locali; futuro delle serre e gestione amministrativa dell’ente.
Sarebbero state queste le cause dello scontro esploso alla Fondazione Lucifero e culminato nelle dimissioni del presidente Ciraolo e del consigliere “storico”, Iannucci. Una diversità di vedute che sostanzialmente ha portato a due gruppi contrapposti all’interno del Cda: da un lato Ciraolo e Iannucci e dall’altro Puglisi, Scicolone e Guidaldi. Non ci sarebbe stata nessuna possibilità di mediazione.
Sugli affitti, sembrerebbe che il gruppo guidato da Scicolone avesse proposto una revisione per andare incontro ai gestori, senza però ricevere riscontro, mentre sulle Serre, da tempo abbandonate, ci sarebbe stata una frattura sulla destinazione futura delle stesse. Dal punto di vista amministrativo invece la polemica riguarderebbe alcune scelte portate avanti dagli uffici dell’Ipab di Capo Milazzo e non condivise appunto dai tre consiglieri rimasti che avrebbero chiesto al presidente di operare una inversione di rotta rispetto al passato. Il presidente Ciraolo ha da parte sua contestato atteggiamenti ostruzionisti di alcuni consiglieri, con “continue richieste di chiarimento e o interventi su questioni datate nel tempo (non risolte da chi ha preceduto) ma con modalità che lasciavano intendere una responsabilità omissiva o una posizione precostituita del sottoscritto”.

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