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Maxi evasione fiscale alla Fenapi, a Messina si va verso la conclusione del processo

Tra gli altri imputati anche il sindaco Cateno De Luca: si va a grandi passi verso la conclusione, visto che ieri dopo l'escussione dei testi di accusa e difesa

Caso Fenapi, slitta il verdetto in Cassazione

Ennesima udienza stamane al processo Caf-Fenapi davanti al giudice Simona Monforte, ovvero la presunta maxi evasione fiscale da un milione e 750 mila euro scoperta dalla Guardia di Finanza dopo un'indagine sul patronato, in cui secondo l’accusa è coinvolto tra gli altri imputati anche il sindaco Cateno De Luca.

E si va a grandi passi verso la conclusione, visto che ieri dopo l'escussione dei testi di accusa e difesa, conclusa già nei mesi scorsi, il pm Francesco Massara e i difensori hanno formulato le richieste istruttorie finali ex art. 507 c.p.p., per l'eventuale ingresso di nuovi atti e per ascoltare altri testi. Il pm Massara ha chiesto per esempio di ascoltare in aula uno dei consulenti della Procura che si sono occupati delle perizie contabili su una vicenda ritenuta analoga. Richiesta che è stata comunque rigettata dal giudice.

I difensori, tra cui in aula gli avvocati Carlo Taormina, Giovanni Mannuccia e Massimo Brigandì, dal canto loro hanno richiesto l'introduzione di nuovi atti, comprese le trascrizioni di deposizioni degli imputati effettuate nei vari step dell'indagine. Su una richiesta di perizia contabile dell'accusa già formulata in precedenza il giudice si è poi riservata la decisione. Dalle prossime udienze si dovrebbe quindi iniziare con la discussione finale delle parti, con gli interventi del pm, dei legali di parte civile e di tutti i difensori.

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