Nella zona industriale di Milazzo, la rete dei rilevatori di inquinanti è stata fortemente potenziata, potendo oggi contare su ben 14 centraline, e le strumentazioni in dotazione consentono di poter adeguatamente effettuare controlli sui parametri di emissioni di specifiche sostanze monitorate per legge. Lo ha precisato l’Arpa, rispondendo a precise richieste sia del prefetto che del sindaco di Milazzo, nel corso della riunione tenutasi ieri mattina in prefettura, a Messina, per fare chiarezza dopo gli ultimi disservizi alla Raffineria. Il responsabile della sede messinese dell’Agenzia per l’Ambiente ha anche assicurato che «saranno a breve completate le analisi circa gli effetti, nel breve periodo, dovute alla ricaduta sul terreno delle sostanze emesse dall’impianto produttivo, a seguito dei due episodi presi in considerazione».
E quello del controllo è stato sicuramente l’aspetto più importante trattato nell’atteso vertice, assieme alla questione comunicativa, sulla quale la prefetta Cosima Di Stani ha rilevato la necessità di un potenziamento. Per questo l’Asp, dopo aver chiarito che «non si sono registrati accessi al pronto soccorso del locale presidio ospedaliero per patologie ricollegabili all’evento del 7 agosto scorso» e che «prosegue costantemente l'attività di monitoraggio per cogliere eventuali segnali di criticità che possono consigliare l'attivazione di misure sanitarie», ha proposto la riattivazione di una campagna di informazione, promossa di concerto con la Raffineria lo scorso anno e poi interrotta a causa della sopravvenuta crisi pandemica.
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