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Messina, da Fondo Saccà i colpi di ruspa lanciano segnali di speranza

È il primo passo di un percorso che in 3 anni dovrà portare all’eliminazione delle baracche. La prefetta Di Stani: «È importante la condivisione di tutte le forze politiche». Il sindaco De Luca: «E ora Fondo Fucile»

Il conto alla rovescia è già iniziato, entro dicembre la baraccopoli di Fondo Saccà dovrebbe essere solo un brutto ricordo. Sono entrate nel vivo le opere di demolizione delle casette a valle di via La Farina, un primo passo per riqualificare un’area fin troppo mortificata. Da tempo le famiglie che le abitavano sono state sistemate altrove, adesso è arrivato il momento di abbattere le case.

Dalle prossime settimane, quando le operazioni di eliminazione delle strutture con amianto saranno terminate, le ruspe entreranno in funzione per radere al suolo la baraccopoli. Nei giorni scorsi l’inizio dei lavori, ieri il via formale con la prefetta Cosima Di Stani, nella sua veste di commissario governativo per il Risanamento, il sindaco Cateno De Luca, alcuni deputati messinesi, gli assessori al Risanamento Salvatore Mondello e alle Politiche abitative Alessandra Calafiore, il presidente di Arisme Marcello Scurria.

«Per tanto tempo non si è fatto niente – afferma la dottoressa Di Stani – ora finalmente c'è una concomitanza di interventi che nasce dalla condivisione da parte di tutte le forze politiche, si tratta di un valore aggiunto che va evidenziato e sottolineato perché attraverso questa condivisione forse è la volta buona che Messina possa chiudere finalmente questa pagina negativa della sua storia».

Il primo colpo di ruspa, simbolico, l’ha dato il sindaco Cateno De Luca.

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