In estate gli approdi di Tremestieri si “svuotano”. E a deciderlo, dirottando più navi verso i moli del centro città (Rada San Francesco e Porto storico), sono gli armatori, che hanno il potere di farlo finché non interverrà una legge a cambiare le cose. A spiegare il “gioco” degli approdi messinesi, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, è il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Mega: «Si riduce l’offerta per i mezzi pesanti, aumentano i tempi d’attesa e i tir finiscono in centro città, andando ad aggiungersi al flusso di auto. Sono gli armatori a decidere, la programmazione non è volta garantire il rispetto della città, ma è vantaggiosa solo per gli armatori, massimizzare le corse e tenere le stive piene. Per cambiare le cose, come ho già chiesto al Governo, servirebbe un intervento normativo».
Mega fa il punto anche sui bandi per la Rada San Francesco, chiarendo un dettaglio che dettaglio non è: “sdoppiare” gli imbarcaderi della Radanon si tradurrà, automaticamente, nella conclusione di un monopolio. Due terminal diversi significano due terminalisti diversi, non necessariamente due armatori diversi. «All’Authority – spiega Mega – interessa che l’area venga gestita da due imprese portuali, poi è l’impresa portuale che prende in gestione il terminal che si avvale di un armatore». È dunque possibile che si profili un quadro con due terminalisti diversi, ma con le navi di un unico armatore.
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