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Dall’impianto di Pace a Mili: la “guerra” Comune-Regione

Nella relazione sul terzo anno di mandato De Luca elenca i fronti aperti col governo Musumeci. Il tema dei rifiuti è quello più caldo: da Palermo si attendono mosse decisive per sbloccare una situazione di perenne stallo

«La guerra politica che la Regione ha messo in campo contro il sindaco di Messina, reo di non essersi voluto piegare a giudizi miti o compiacevoli nei confronti di un’amministrazione regionale pessima, incompetente, assente ed infruttuosa, ha prodotto difficoltà tramutabili in tempo ed atti che rendono difficile certamente l’azione dell’amministrazione De Luca, ma che non fanno arretrare di un passo gli obiettivi finali che la stessa si è prefissata». C’è una novità assoluta, nella enciclopedica relazione sul terzo anno di mandato del sindaco De Luca. Un intero tomo dedicato alle “omissioni e i ritardi della Regione Siciliana”, in cui vengono messi nero su bianco tutti i fronti più caldi di uno scontro politico, quello tra lo stesso Cateno De Luca ed il governo targato Nello Musumeci, che rischia di trascinarsi fino alle prossime elezioni regionali.
È quello dei rifiuti il campo minato per eccellenza di questa guerra, lo si evince dallo spazio dedicato al tema nella relazione del sindaco. Un caso emblematico è quello dell’impianto integrato di Pace, che prevede un sistema di trattamento meccanico e biologico dei rifiuti ed una discarica, per un totale di oltre 10,7 milioni di lavori già aggiudicati, nel 2015, all’Ati Consorzio Cooperative Costruzioni, il cui contratto, però, non è mai stato stipulato.

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