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Polo florovivaistico a Barcellona, ora o mai più. In Consiglio il cambio di destinazione

Le aree dell’Esa devono essere “reindirizzate” con una variante. Per la bonifica e la riconversione pronti 7 milioni del Patto per il Sud

Si procede a passo spedito per tentare di donare nuova linfa al programma di realizzazione di un polo florovivaistico in contrada Sant'Andrea, all'interno dei quattordici capannoni dell'Ente per lo sviluppo agricolo. A fine mese, di riflesso all'approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, dovrà essere adottata la variante urbanistica che consentirà di garantirsi un margine d'azione tale da imprimere un nuovo e decisivo segnale di ripresa per quell'investimento strategico che da programma di governo dovrebbe rilanciare e valorizzare la vocazione commerciale della città oltre che di tutto il comprensorio circostante, fino ad oggi autonomo ed indipendente rispetto a Barcellona. Sarà il consiglio comunale, la cui seduta è prevista per il prossimo 31 agosto, a votare la modifica della destinazione urbanistica e dare il via libera al progetto, che sarà presentato dall'Esa e raggiungerà il suo apice alla consegna dei lavori che partiranno solo dopo l'avvio del bando di gara per la progettazione esecutiva. Intanto, la riconversione del grande insediamento in polo florovivaistico avverrà nei capannoni dell’ex fabbrica di frigoriferi grazie ai fondi del “Masterplan del Mezzogiorno – Patto per il sud” che per il programma di bonifica e riconversione prevedono un finanziamento di circa 7 milioni di euro.

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