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Messina, un tram chiamato... innovazione

Da piazza Stazione sparirà il binario interno. A Provinciale più respiro alla zona commerciale Sulla cortina del porto oltre 400 metri saranno resi meno “isolanti” rispetto alla città

Il tram è il mezzo pubblico più utilizzato dai messinesi. Quello che riesce a trasportare più persone nella maniera più veloce, all'interno di un'area centrale della città. Per questo la sua valorizzazione diviene centrale nello sviluppo della mobilità cittadina.

È una vera e propria pioggia di milioni quella che sta cadendo sul city way. Tre progetti già finanziati e un quarto, il più grande, quello che potrebbe portare anche ad un clamoroso cambio di percorso, in via di definizione.

Dalla relazione del terzo anno di mandato, nella parte che riguarda l'assessore Salvatore Mondello, emerge un programma variegato ma coordinato a un riassetto, ringiovanimento, di un mezzo che dopo diciotto anni, significa poterne raddoppiare la vita e ottimizzare l'investimento da una settantina di milioni di euro.

Si parte dall'efficientamento della linea tramviaria attraverso la cura del ferro, programma che è già in stato avanzato di progettazione. Sono state previste opere di ripristino e manutenzione della linea per un importo pari a 4.450.000 euro. Contestualmente sono previsti interventi di manutenzione e miglioramento del parco veicolare, attività sempre prevista nel programma cura del ferro, per un valore di 6.790.000 euro.

Ma l'impatto più evidente per la città è quello che potrà nascere con i fondi recuperati all'interno del Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Messina. Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana e commerciale della sede tranviaria ed aree limitrofe, per un importo pari a 25 milioni. In questo senso il Comune ha già sottoscritto a marzo scorso un contratto per la progettazione definitiva per l'appalto integrato con il raggruppamento Systra Sotecni S.p.A.

Il dettaglio degli interventi può dare la dimensione del rinnovamento. Per quanti riguarda la riqualificazione urbanistica ed architettonica, al capolinea nord Annunziata, previste riqualificazione armamento e finitura, pavimentazione del piazzale, interventi di riqualificazione della biglietteria, sistemazione a verde. Nel viale della Libertà programmata la collocazione delle nuove pensiline alle fermate con adeguate caratteristiche per lo stazionamento con particolare attenzione ai disabili. Il grosso però è atteso sulla via Vittorio Emanuele II: riqualificazione armamento; inserimento del marciapiede fronte mare; Eliminazione del muro di contenimento; sistemazione verde; Banalizzazione del tratto della tranvia cioè la possibilità che le vetture possano andare anche nello stesso verso sui due binari; risagomatura del marciapiede in quel tratto, ma anche l'eliminazione ringhiere, l'aggiunta di un passaggio pedonale, l'ampliamento dei passi pedonali nel tratto a doppio binario, ripristino ringhiere negli altri tratti. La porzione “banalizzata” e dove quindi verrebbe tolta la barriera fisica che ha prosciugato il valore di tutta quella parte di botteghe e di waterfront sarebbe di 420 m tra le fermate “Palazzo Reale” e “Municipio”, con allargamento area pedonale fronte edifici. In più sempre in via Vittorio Emanuele, verrebbe ridotta sensibilemente l'altezza del cordolo che divide strada e tramvia.

Passiamo alla via I Settembre dove è in programma il cambio di pavimentazione delle sede tranviaria e carreggiata stradale con utilizzo di lastre di basalto, il vecchio più affascinante, fondo delle strade principali della città.

Cambierà pelle anche piazza della Stazione con la riqualificazione dell'intera piazza e l'eliminazione del binario interno alla piazza.

Sul viale San Martino torneranno le palme. Saranno ricollocate anche quelle che il punteruolo rosso ha ucciso diversi anni fa. E poi più significativa sarà la pedonalizzazione.

Passiamo a villa Dante dove, con i 25 milioni si pensa ad una nuova finitura inerbita della sede tranviaria, l'eliminazione della recinzione lato cimitero, la riqualificazione della fermata, l'attestazione di una pista ciclabile, la risagomatura del flesso tranviario con quella curva interna che ha consumato tanta parte del materiale rotabile. Questo porterà alla eliminazione dei locali spogliatoi degli addetti alla pulizia della Villa e la loro ricollocazione sempre all'interno del parco.

In via Catania altro tratto “banalizzato” tra la fermata Provinciale e l'innesto su via Bonino, ma è previsto anche l'allontanamento della catenaria, l'alimentazione, dal prospetto dei palazzi e l'ampliamento del marciapiede sul lato del palazzo Palano, altro luogo desertificato dalla presenza del tram dal 2003 a oggi.

L'ultimo più grande step poi sarà quello della presentazione al Ministero delle Infrastrutture di un progetto ancora più ricco. Prevederà di una serie di azioni tendenti a fare, dell'attuale tranvia, il vero sistema di trasporto rapido di Messina, in analogia a molte città europee. Nella relazione si ipotizzano modifiche e integrazioni di tracciato (p.es. realizzazione di un ramo Repubblica - Unità d'Italia più efficace di quello della Cortina del Porto); prolungamenti (la fermata ferroviaria Gazzi); Realizzazione di brevi sottovia per risolvere gravi interferenze col traffico ordinario. 4 continua

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