Messina, il sogno di Silvestro Busà: “Voglio dimostrare che anche qui si può fare imprenditoria”
«Non ho assolutamente dubbi. Bisogna tornare a scommettere su sé stessi e sulle proprie potenzialità. Anche se il contesto spesso non ti incoraggia a buttarti, i giovani devono capire che le nuove opportunità si devono creare sfruttando anche i mezzi di comunicazione e soprattutto il web marketing. Usando inizialmente anche casa come quartier generale». I suoi occhiali sono “made in Messina” e il sogno di Silvestro Busà, classe 1975, è che il suo progetto possa essere un motivo per parlare bene della città dello Stretto. Troppo spesso considerata città apatica che non ha la capacità di reinventarsi o proporre sulla piazza idee nuove e potenzialmente vincenti. E una sua foto di gioventù dei tempi passati, quando fece il militare a Sigonella, a stretto contatto con gli americani che storpiavano in maniera canzonatoria il suo cognome da Busà in Bush, come l'allora presidente degli Stati Uniti d'America, gli ha dato l'idea del nome del brand che su Instagram impazza riportando sullo sfondo tutte le nostre bellezze paesaggistiche. Come Capo Peloro o i Colli San Rizzo per citarne alcune. «Sono sempre stato un grande amante di occhiali da sole – racconta Silvestro – e probabilmente di base abbiamo tutti questa fissazione. L'idea di creare qualcosa di mio mi frullava in testa da tempo, e la pandemia mi ha fatto dire a gran voce che ho fatto bene a tuffarmi in questa nuova avventura e in fondo posso dire di essere artefice di qualcosa. Qualcosa di mio». Il neoimprenditore, da tutti chiamato “Silvio”, nella vecchia vita si è sempre dato da fare. Faceva il commesso di integratori alimentari ma poi il licenziamento, piovuto nel 2015, come un fulmine a ciel sereno, gli ha fatto dire: «Adesso il momento è arrivato». Un po' come la goccia che fa traboccare il vaso che scatena cambiamenti: «Tutto è iniziato nel 2018, anche se in fase embrionale nel 2016, con appunti buttati su carta. Non sapevo ancora che scene come quelle che vivevamo al massimo nei libri o nei film le avremmo vissute nella realtà. Il primo anno lo considero quello dell'assestamento, ho registrato il marchio alla Camera di Commercio di Messina, ho cominciato a provare e sono felice di aver lanciato questi particolari modelli in legno che vengono fatti da un artigiano della provincia di Messina che ha sposato questo progetto in maniera entusiastica. I pezzi sono unici. Ci sono occhiali appunto in legno e in bambù, accessori dunque che si ispirano e richiamano l'eco-sostenibile. Lavoriamo in sinergia: io faccio i disegni e lui alla fine gli dà vita».
Silvestro tra il serio e il faceto
Silvestro intanto va avanti e con un pizzico di ironia ammette che non sa se essere positivo o negativo perché spesso il coro dei disfattisti si alza a voce alta : «La nostra è, purtroppo, una città che non viene supportata a livello commerciale e nel mio piccolo ho visto che gli ostacoli che bisogna superare sono sempre tanti». I sogni però non arretrano di un millimetro: «Io spero davvero di creare qualcosa di nuovo e portare il nome della mia città, Messina, il più alto possibile. Oggi vado avanti, consapevole che ci vuole tanta determinazione e anche un pizzico di fortuna. Ma una nuova vita va assolutamente rincorsa per non vivere di rimpianti». E per dimostrare che è possibile fare imprenditoria qui al Sud.