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Capo d'Orlando, la denuncia di Legambiente: “Vincono gli incendiari”

Capo d’Orlando, la denuncia del presidente Salvatore Granata dopo gravi danni, arrecati dai roghi dolosi, a boschi e coltivazioni «I punti d’innesco sono sempre gli stessi. Servivano droni e telecamere di vigilanza»

Ingenti i danni prodotti dall’incendio che nella notte tra mercoledì e giovedì ha mandato in cenere ettari ed ettari di vegetazione e bosco della contrada Amola, territorio al confine tra Capo d’Orlando e Naso. Per quantificarli è al lavoro una squadra di tecnici del Comune paladino e si deve solo al pronto intervento delle forze dell’ordine, della forestale e della Protezione civile comunale, se le fiamme non hanno raggiunto alcune abitazioni, alcune delle quali sono state addirittura lambite dall’incendio: tra esse anche la Villa Piccolo di Calanovella sede dell’omonima Fondazione. Secondo Legambiente Nebrodi “la perfetta tempistica degli incendi suggerisce l’idea che dietro questi episodi vi sia una precisa strategia criminale, attuata con consapevolezza e razionalità. Si sapeva che nei giorni scorsi ci sarebbero state ondate di calore. Lo sapevano gli incendiari e lo sapevano le autorità preposte alla prevenzione degli incendi ed alla tutela del territorio e della sicurezza della popolazione. Ma ancora una volta – afferma Legambiente Nebrodi – hanno vinto i primi, ossia i criminali che appiccano il fuoco arrecando ingenti danni a tutta la collettività».

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