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Messina perde l'avvocato Antonio Barresi, professionista di innata eleganza e immensa umanità

Fu il primo assessore, nella storia della mobilità urbana a Messina, che tentò, con coraggio, di trasformare la zona del viale San Martino in una grande isola pedonale

Il 21 agosto avrebbe compiuto 80 anni. Ma il male inesorabile, che lo aveva colpito da qualche tempo, lo ha stroncato. E con lui, se ne va davvero un pezzo importante di Messina. L'avvocato Antonio Barresi non passava mai inosservato. Alto due metri, con il suo inconfondibile stile, aveva ereditato dalla famiglia, non solo quel centro sanitario tra i più preziosi della città, “Villa Salus", fondata dal prof. Gustavo nel 1961, ma anche l'eleganza innata e l'umanità.

Dal punto di vista professionale, era stato sempre esigente, prima ancora con se stesso, che con gli altri. E aveva improntato la gestione della Casa di cura all'insegna della competenza delle equipe sanitarie impegnate, di una puntuale ed efficiente organizzazione dei servizi assistenziali e di un costante aggiornamento tecnologico: «Quei tre fondamentali pilastri grazie ai quali la Casa di cura, fronteggiando con competenza anche le patologie a più elevata complessità, si è nel tempo accreditata quale importante riferimento sanitario per una larga fascia siciliana e calabrese».

Ma Antonio Barresi, per chi lo ricorda e per chi ha vissuto attivamente quegli anni, in città lasciò il segno anche come assessore alla Viabilità. Eravamo all'inizio degli anni Novanta, la Giunta era guidata dal sindaco Mario Bonsignore. Barresi, di fede socialista, venne nominato come “tecnico” di una compagine politica fondata sul vecchio pentapartito (Dc, Psi, Psdi, Pli e Pri).

E fu il primo assessore, nella storia della mobilità urbana a Messina, che tentò, con coraggio, di trasformare la zona del viale San Martino in una grande isola pedonale. Barresi aveva girato il mondo, aveva toccato con mano le esperienze che già altre città europee e italiane, negli anni Settanta-Ottanta, avevano maturato, con la pedonalizzazione dei centri storici, con l'incentivazione del mezzo di trasporto pubblico e con la riduzione del ricorso alle automobili private. Barresi fu molto osteggiato, soprattutto all'interno della compagine governativa, perché all'epoca le organizzazioni del commercio vedevano come fumo negli occhi le proposte di isola pedonale, ritenendo che la chiusura al traffico danneggiasse gli interessi degli esercenti. Fu anche minacciato, con lettere minatorie fattegli pervenire a casa e nella sede dell'assessorato. Lo ricordiamo molto triste, deluso perché anche alcuni colleghi di Giunta remavano contro, però sempre con il sorriso sulle labbra: «C'è chi non capisce in quale direzione va la Storia, lo capiranno, speriamo non troppo tardi», disse all'allora giovane cronista della Gazzetta del Sud. Poco prima di dimettersi, «per dignità».

Antonio Barresi ha ben operato e ben vissuto. E ha sempre respirato l'amore per la sua terra, per le radici, per lo Stretto che ammirava dalla sua villa di Santa Margherita, per la bellezza dei nostri territori, a cominciare dalle Isole Eolie di cui era un devoto frequentatore. Alla famiglia e ai parenti tutti le più sentite condoglianze della Gazzetta del Sud.

I funerali si svolgeranno venerdì alle 11, nella Chiesa di San Francesco all'Immacolata.

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