Una morte affatto chiara per i parenti di Letterio Ventura, messinese di 53 anni. Un lutto su cui vogliono sia fatta luce. Per questo hanno presentato una dettagliata denuncia ai carabinieri della Stazione di Giostra, a cui è seguita l’apertura di un fascicolo dal parte della magistratura peloritana. Il sostituto procuratore Francesca Bonanzinga ha iscritto nel registro degli indagati tre medici che prestano servizio all’ospedale Papardo, dove l’uomo si era recato prima che il suo cuore cessasse di battere nella sua abitazione di via Palermo. Un fatto dovuto per consentire l’esecuzione dell’autopsia che stabilirà con esattezza le cause del decesso. L’ipotesi di reato coincide con l’omicidio colposo. A raccontare quanto accaduto al signor Ventura è stato il fratello, assistito dall’avvocato Giovanni Caroè. L’1 agosto scorso, il cinquantatreenne si sente male e chiede al congiunto di procurargli del Bentelan. Accusa difficoltà nella respirazione ed è evidentemente affannato, oltre che in stato confusionale. Peggiorata la situazione, viene accompagnato al Pronto soccorso dell’ospedale Papardo. Dai primi accertamenti emerge che ha la febbre a 39, ma non è affetto da Covid. Il responsabile medico gli diagnostica una polmonite e tranquillizza tutti, riferendo che dalla patologia si può guarire a casa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina