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“Cutroni Zodda”, a Barcellona l’ospedale fantasma

Il senza ricoveri e con i servizi azzerati. Bloccata la riconversione. I pochi pazienti da operare trasferiti a Milazzo per la visita cardiologica. Il deputato Villarosa scuote i vertici dell’Asp: «La città chiede chiarezza»

Sull’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, trasformato in “Covid hospital” e che da mesi attende di essere riconvertito in normale presidio ospedaliero di base, è calata una coltre di silenzio che ancora nessuno riesce a diradare.
Ieri, costatando il perdurante «silenzio della politica sull’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto», è intervenuto il deputato alla Camera Alessio Villarosa del gruppo Misto, il quale ha ricordato: «Dall’inizio di giugno la città di Barcellona Pozzo di Gotto, ma soprattutto l’hinterland tirrenico, aspetta che il presidio ospedaliero torni alla normalità garantendo normali accessi al pronto soccorso, adeguati ricoveri, interventi e tutto quello che un ospedale di base dovrebbe garantire ai propri cittadini. Questo purtroppo pare – ha constatato – che non interessi a nessuno a livello politico in quanto, a parte articoli di denuncia ormai giornalieri, non si hanno notizie ufficiali dagli organi preposti da tempo ormai».

Un silenzio che oltre ai politici riguarda anche i vertici dell'Asp. E perdura nonostante non sia stata attuata per lo stesso ospedale la disposizione del 26 maggio scorso, sottoscritta dal dirigente generale dell'assessorato alla Salute Mario La Rocca e dal dirigente del servizio programmazione ospedaliera Maria Grazia Furnari, con la quale si prevedeva la riconversione da Hospital covid in Presidio ospedaliero di base.
Il Presidio resta un ibrido, privo di un Pronto soccorso generale, riservato solo alle eventuali accettazioni di sospetti casi di pazienti affetti da Covid. Inesistente inoltre il servizio cardiologico. Da lunedì inoltre manca, perché in ferie fino al prossimo 22 agosto, l'unico medico cardiologo che quotidianamente dal lunedì al venerdì assicurava un solo turno di guardia di 6 ore sulle 24 previste. I pochissimi reparti riaperti grazie all'impegno dei medici in servizio, non hanno pazienti ricoverati ad eccezione della sola Unità di Chirurgia che settimanalmente programma dei ricoveri in day hospital per interventi chirurgici a basso rischio. Infatti il Pronto soccorso non può accettare pazienti non Covid e le urgenze vengono riversate su altri ospedali, tanto che da settimane lo stesso Pronto soccorso dotato di personale medico e paramedico ha zero accessi.

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