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Tari a Messina, l’ultima mossa di De Luca per ottenere il via libera

Cateno De Luca

Clima arroventato dentro e fuori dal Palazzo per la vicenda della Tari. Il sindaco tira fuori dal cilindro una soluzione da “free climber” per ottenere in extremis il via libera al piano di investimenti di Messina Servizi. I consiglieri sono inviperiti perchè si sentono additati da De Luca come i colpevoli dei tagli occupazionali e sono scattate le prime intimidazioni. I lavoratori fanno sit in per ore al Comune perchè oggi non vogliono che sia il loro ultimo giorno di lavoro. Un mix esplosivo che rischia di lasciare strascichi ben oltre i confini politici.
Il sindaco, dopo una interminabile riunione, ha deciso di firmare nella notte di sabato una determina sindacale con la quale fa proprio il piano economico e il piano tariffario, di fatto bypassando il consiglio comunale, al quale chiede solo una presa d’atto. Un “escamotage”, una forzatura giuridica che si fonda su una vecchia norma regionale (la 48/91, con la conferma l’anno scorso della Cassazione per un caso legato alla Tarsu, che prevedeva che il carico del ciclo dei rifiuti non fosse, come per la Tari, tutto sulle spalle dei cittadini), mai abrogata, e che garantiva, solo in Sicilia, al Sindaco e alla Giunta e non al Consiglio la «concreta determinazione delle tariffe». In questo caso, però non c’è solo un problema tariffario ma anche un incremento del piano di 6 milioni di euro che ha riverberi sul bilancio del Comune.

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