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Il caso Tari a Messina, Consiglio comunale senza valenza. Cardile minaccia di inviare atti alla Corte di Conti

Commissione bilancio, c'è Cardile

Nuovo colpo di scena nella vicenda della Tari. Il presidente del consiglio Claudio Cardile ha comunicato ai sette consiglieri che hanno chiesto una seduta straordinaria per la presa d’atto della determina sindacale con cui viene adottato il Piano economico finanziario da 54 milioni, che il parere delle segretaria generale Rossana Carrubba è negativo. Il passaggio in consiglio non avrebbe alcuna valenza giuridica.

Cardile ha comunque convocato il consiglio per domani alle 18 ma ha comunicato che se dovesse tenersi la seduta e non dovesse essere ritirata la richiesta di convocazione, gli atti saranno inviati alla procura generale della corte dei conti.

Immediata la risposta di De Luca a Cardile: "Pur di non discutere in consiglio comunale il mio provvedimento in merito al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti minaccia esposti alla Corte dei Conti per l’inutilità della seduta usando come motivazioni un parere del segretario generale che si esprime invece su un altro profilo della vicenda. Subito dopo respinge anche la richiesta di convocazione della conferenza dei capigruppo utilizzando un’altra motivazione del medesimo parere del segretario generale sostenendo che in mancanza del parere tecnico (su un atto dallo stesso definito meramente politico) non può convocare nemmeno la conferenza dei capigruppo.
È GIUNTO IL MOMENTO DI CHIEDERE ALLE AUTORITÀ GIUDIZIARIE (penali e contabili) perché oltre il 50% delle sedute delle commissioni e del consiglio si sono chiuse per il venir meno del numero legale e senza alcuna votazione ma sono stati erogati i relativi gettoni di presenza in violazione dello stesso regolamento consiliare? (Oltre un milione di euro di danni erariali in questi tre anni).”

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