Prof. Pierangelo Grimaudo, presidente dell’Ersu, partiamo da quanto ha dichiarato il rettore Cuzzocrea di recente, ovvero che l'ultimo posto dell’Università di Messina nella classifica nazionale del Censis è tutta “colpa” dell'Ersu. Come la mettiamo?
Una piccola premessa: sono un professore dell’Università di Messina e devo tutto al mio Ateneo. Sono perfettamente consapevole delle responsabilità dell’Ente per il diritto allo studio per il miglioramento complessivo del nostro ateneo. Credo inoltre, che chi come me ha un ruolo di amministratore pubblico ha il dovere in generale, di assumersi le responsabilità dell’ente che amministra, senza scaricabarile in capo ad altri o a quelli che c’erano. Di conseguenza la mettiamo così, nel risultato del nostro ateneo c’è una buona parte di responsabilità dell’Ente regionale che amministro dal 2020. Poi occorre specificare che c’è un prima, un durante e un dopo e bisogna sapere che l’Ersu allo stato degli atti o meglio, degli atti mancanti, è un ente semi autonomo poiché dipende in buona parte finanziariamente ed organizzativamente dalla Regione. L’Ersu che ho trovato a fine dicembre 2019 era rassegnato, senza ambizioni, appiattito sull’ordinaria amministrazione, per di più appannata da una conduzione grigia frutto di frequenti invasioni di campo dell’organo burocratico su materie di competenza del cda. Ma non siamo stati con le mani nelle mani. Anzi mi sono assunto in prima persona la responsabilità di scardinare il vecchio assetto dell’ente tutto imperniato sulla pretesa autocratica del direttore f.f. (facente funzioni!) riappropriandomi del pieno esercizio delle funzioni della presidenza e difendendo quello del Cda e degli organi di controllo interno, ma anche restituendo poteri e responsabilità ai dirigenti ed ai funzionari. Tutto questo come si capisce, ha generato tensioni, ma era necessario.
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