In attesa delle decisioni definitive da parte del Governo sul Ponte sullo Stretto è slittata l’audizione in Parlamento del ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, che si presenterà davanti alle Commissioni congiunte di Camera e Senato il prossimo 4 agosto, non il 29 luglio, come precedentemente annunciato. Ma, della grande opera ieri ha parlato a lungo il governatore siciliano Nello Musumeci nel suo incontro con il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), Adolfo Urso. «Le tematiche sociali e dello sviluppo tecnologico del Paese sono strettamente collegate alla politica di sicurezza e difesa che l’Italia porta avanti – ha dichiarato Musumeci –, la Sicilia, che non può essere lasciata da sola ad affrontare la problematica della immigrazione, gioca un ruolo strategico per la sua posizione nel Mediterraneo e per i processi di crescita economica che ne derivano». E la questione infrastrutturale, incentrata sulla “madre di tutte le opere”, ha occupato gran parte del confronto tra il presidente della Regione e il senatore Urso, in visita ufficiale al PalaRegione di Catania. Musumeci, da parte sua, ha ribadito che, al di là di annunci e di impegni roboanti, ora la Sicilia attende davvero di essere messa al centro dell’interesse nazionale. L’Isola è la naturale piattaforma logistica del Mediterraneo – è il “refrain” che il governatore ripete spesso –, che non è più un mare di frontiera ma che deve diventare mare che unisce, che aggrega. Ecco perché l'obiettivo al quale lavora il governo regionale è quello di dotare l'Isola di sufficienti infrastrutture strategiche per poterci candidare a giocare questo ruolo importante. Lo abbiamo ribadito qualche giorno fa durante l’incontro con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Ma è l’Europa che deve consentirci di poter acquisire un protagonismo che ci liberi dalla marginalità in cui finora siamo stati costretta a vivere». E Musumeci ha detto chiaramente a Urso che «il Ponte sullo Stretto è strategica per l’Italia, l’Europa e per il popolo siciliano». A sostegno delle dichiarazioni del presidente della Regione, interviene anche il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè. «Mentre continua l’eterno tiramolla sull’opera – afferma –, crediamo sia prioritario porre finalmente un punto di concretezza e ingranare la marcia per la realizzazione. Il tema dev’essere posto prioritariamente all’ordine del giorno di Camera e Senato, con la relazione svolta dal Comitato tecnico nominato per studiarne la fattibilità. Il Ponte sullo Stretto è un’opera di natura europea pensata, voluta e sostenuta da due commissari europei dei trasporti, Karel Van Miert e Loyola De Palacyo, peraltro inserita nella legge-obiettivo redatta dall’allora ministro Pietro Lunardi. Inoltre, l’hanno appoggiata ben due presidenti del Consiglio italiani: Romano Prodi e Silvio Berlusconi, per collegare il Nord Europa con il punto più avanzato nel Mediterraneo allo scopo di rafforzare la competitività dell’intero sistema europeo. Il Ponte sullo Stretto era un’opera cofinanziata a livello europeo, già approvata anche a livello nazionale, ed era parte dei dieci interventi infrastrutturali che il Consiglio europeo aveva ipotizzato e approvato. Da allora, solo parole e fiumi d’inchiostro. È ora di mettere mano ai lavori! Non si può accantonare l’idea nel momento nel quale l’esecutivo italiano sta puntando, con il grande Piano nazionale di resilienza, al rilancio del nostro Paese. La mancata realizzazione del Ponte – conclude Uggè – sarebbe un autogol incomprensibile, anche perché rischia di lasciare ai margini di uno sviluppo previsto per l’intera area mediterranea una realtà in cui vivono più di cinque milioni di cittadini italiani». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina