La seconda sezione penale del tribunale presieduta dal giudice Maria Eugenia Grimaldi ha definitivamente prosciolto dalle accuse di violenza sessuale nei confronti della ex moglie e maltrattamenti in famiglia, il messinese 50enne M.C., residente in un villaggio della zona sud e dal 2012 trasferitosi all’estero.
L’amara vicenda, frutto di una dolorosa separazione giudiziale tra coniugi, ha visto la moglie del 50enne denunziare il marito per maltrattamenti seriali, che sarebbero stati subiti dalla donna sin dal 2007, culminando poi in un’accusa anche di violenza sessuale, che sarebbe stata consumata secondo l’accusa iniziale in luogo pubblico.
Il pm Stefania La Rosa aveva chiesto la condanna dell’uomo a 7 anni di reclusione, cui si era associata la parte offesa, che si era costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Fabio Mirenzio, chiedendo il risarcimento dei danni.
L’avvocato Antonino Centorrino, che ha assistito l’imputato in questa lunga vicenda processuale, nel corso del dibattimento è riuscito a “smontare” punto per punto le accuse nei confronti del proprio assistito, riuscendo a smentire totalmente la sussistenza della violenza sessuale inizialmente contestata, tanto che i giudici hanno deciso l’assoluzione piena dell’uomo con la formula «perché il fatto non sussiste».
Il difensore dell’uomo è altresì riuscito a dimostrare anche la insussistenza degli ultimi episodi di maltrattamenti, rilevando oltretutto che quelli contestati in precedenza «erano da considerare sotto l’egida della normativa previgente alla legge del 2012, che ha previsto il raddoppio dei termini prescrizionali per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale», tanto da indurre i giudici ad emettere in merito una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
L’avvocato Centorrino dichiara: «Finisce dunque positivamente l’odissea per il mio assistito, dopo ben sei anni di processo, il quale dall’estero non ha mai mancato ai suoi doveri di mantenimento ed assistenza verso i figli».
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