Messina

Martedì 26 Novembre 2024

"Zozzoni" dei rifiuti, in un mese 82 mila euro di multe a Messina

Oltre 82 mila euro di multe. Per la precisione, 82.828 euro. È il totale delle sanzioni comminate nel mese di giugno a quelli che il sindaco De Luca definisce gli “zozzoni”. E cioè i verbali elevati dalla sezione Polizia ambientale della Municipale, coordinata dall'ispettore capo Giacomo Visalli. Il report è stato reso noto dal sindaco proprio ieri, nella fase “acuta” della polemica sui rifiuti. Rifiuti abbandonati ovunque, dai torrenti ai marciapiedi del centro, fino a cantieri diventati discariche improvvisate o in cui i rifiuti diventavano materiale riempitivo per le fondamenta. In un torrente, ad esempio, la polizia municipale, grazie anche ad un drone, hanno beccato una discarica di 2 mila metri quadri di rifiuti e calcestruzzo, parte del quale sversata nell'alveo per creare un accesso carrabile ad una proprietà privata. In pieno centro, invece, un soggetto è stato intercettato mentre asportava, senza autorizzazione, rifiuti metallici provenienti da una nota farmacia. C'è poi il fenomeno dello “svuotacantine”, pubblicizzata anche online come lecita e gratuita, quando così non è. «Tali soggetti garantiscono nelle inserzioni la gratuità della prestazione - si legge nel report - ma al momento del sopralluogo preliminare quantificano necessarie spese di gestione per lo smaltimento in discarica, stante il non riutilizzo degli oggetti, suppellettili e mobilia, classificandola di “poco valore”». Sempre più spesso viene utilizzato lo stratagemma dell'utilizzo di furgoni a noleggio, per non subire sequestri. A Gravitelli «un intero carico di rifiuti speciali pericolosi, provenienti da un garage oggetto di vendita giudiziaria, è stato abbandonato sul marciapiede». Il proprietario ha detto di aver subito il pignoramento del garage, venduto dal Tribunale ad un altro soggetto. Il Comune ricorda che «il costo zero non esiste:l'attività di trasporto rifiuti può essere svolta solo da operatori iscritti nell'apposito albo». E ancora: a Fondo Saccà, area da tempo oggetto di sbaraccamento, durante un controllo «sono stati individuati diversi soggetti responsabili di abbandono di rifiuti all'interno dei ruderi, grazie all'ausilio dell'occhio infallibile delle fototrappole». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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