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Il "caso" di Nemo Sud a Messina, il Ministero della Salute chiede una relazione

La nota trasmessa ieri all’assessorato regionale, dopo la segnalazione del Garante dell’infanzia di Messina

Il caso Nemo Sud travalica di nuovo i confini dell’isola. Supera lo Stretto e arriva a Roma, nelle stanze del ministero della Salute. Era già successo nel 2019, quando alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, con in testa l’allora presidente della commissione Sanità (oggi sottosegretario alla Salute) Pierpaolo Sileri, presentarono un’interrogazione proprio al Ministero, chiedendo chiarezza sui rapporti tra Policlinico, Nemo Sud e quindi Fondazione Aurora e sulla gestione dei posti letto. E succede anche oggi, con il centro clinico chiuso per lo stop alla convenzione con l’azienda ospedaliera universitaria e un futuro ricco di incognite.

Giovedì una segnalazione-esposto era stata inviata al ministero della Salute da Angelo Costantino, il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del comune di Messina. E ieri è arrivato l’immediato riscontro da Roma: il direttore generale alla Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Andrea Urbani, ha inviato una nota all’assessorato regionale guidato da Ruggero Razza, chiedendo una «relazione sulla chiusura del Centro Nemo Sud di Messina», con «sollecito riscontro». Il dirigente ministeriale spiega che da Messina è giunto, appunto, un esposto del Garante e per questo «si richiede di voler inviare alla scrivente direzione generale una dettagliata relazione sulla vicenda, ai fini delle valutazioni di competenza».

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