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Una piazza a Oliveri intitolata all'indimenticato prof. Adolfo Parmaliana

Una piazza nei pressi del campo sportivo di Oliveri, nel Messinese, è stata intitolata al professore Adolfo Parmaliana, docente universitario e politico impegnato, scomparso tragicamente il 2 ottobre 2008 gettandosi da un viadotto dell’autostrada A20 nei pressi di Patti. Parmaliana, docente di chimica industriale all’Università fu attivo in politica lottando per la legalità e contro il malaffare a Terme Vigliatore, Comune dove viveva. A quasi 13 anni da quel giorno tragico, il Comune di Oliveri, dove il professore ha vissuto per un periodo, ha deciso di attribuire uno spazio a uno dei suoi cittadini più impegnati. «Io e miei figli siamo stati onorati e molto felici, perché questo è il primo luogo intitolato ad Adolfo, la nostra felicità è grande», dice Cettina Parmaliana, vedova del professore. «Adolfo - racconta - era una persona eccezionale che dava tanto a tutti gli altri e forse il suo difetto, se così si può definire, era quello di rendersi indispensabile, era molto presente con tutti, ma purtroppo è stato lasciato un po' solo».
La piazza si trova nel cuore di Oliveri, un luogo molto frequentato da turisti e residenti. «Per me è stata una emozione particolare - aggiunge Cettina Parmaliana - perché per 12 anni sono stata la farmacista di Oliveri, appena sposati siamo andati ad abitare lì e sono affezionata a quel posto. A Oliveri mio marito è stato conosciuto ed apprezzato sia come universitario che per il suo impegno nell’ambito sociale e politico».

L’iniziativa grazie all’impegno del primo cittadino di Oliveri Francesco Iarrera: «Un sindaco giovane - prosegue la vedova - che ha avuto il coraggio e la tenacia di intitolare quest’area ad Adolfo. Nello stesso tempo c'è un po' di amarezza mi chiedo perché questo non è accaduto a Terme Vigliatore che è il paese di mio marito, quello in cui si è battuto affinché ci fosse un cambiamento, lui in fondo si occupava delle vicende politiche di quel centro, voleva un cambiamento».
Il professore Parmaliana quel tragico giorno del 2008 lasciò una lettera dove denunciava rallentamenti e mancate indagini. «Quello che era mio marito era visibile a tutti - dice ancora la moglie - nel libro dello scrittore Alfio Caruso «Io che da morto vi parlo», oltre al suo impegno politico viene descritto come uomo di scienza, sono illustrati anche i tratti della sua vita con la famiglia e con gli amici».
Nel 2013 il procuratore generale di Messina Francesco Cassata fu condannato per diffamazione dal giudice di Pace di Reggio Calabria, sentenza poi diventata definitiva, per un dossier anonimo diffuso nel 2009 contro il professore Parmaliana. Una lettera era stata inviata anche allo scrittore Alfio Caruso che dopo la morte del professore Parmaliana decise di scrivere un libro per raccontare la sua storia e la cui pubblicazione si voleva fermare proprio con quel dossier. Un libro impietoso che descrive la storia di un uomo che all’impegno accademico ha unito per trent'anni un serrato impegno civile. Iscritto giovanissimo al Pci, ha difeso le ragioni della legalità, della correttezza, del buongoverno nella sua Terme Vigliatore, divenendo un testimone scomodo da zittire, soprattutto dopo che le sue denunce avevano portato allo scioglimento del Comune di Terme per infiltrazioni mafiose.

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