Messina

Lunedì 29 Aprile 2024

Messina, controlli nel “locale Lgbt”. Ma non dei vigili

Il consigliere comunale Alessandro Russo ha lanciato un sasso nello stagno. E quella pietra ha creato onde concentriche, che rischiano però di trasformarsi in flutti travolgenti. La laguna è quella del mondo Lgbt messinese, scosso da vicende «che sanno di discriminatorio», afferma il rappresentante del Partito democratico. Oggetto del contendere sono le ripetute “visite” delle forze dell’ordine in un locale di viale San Martino in cui da un po’ di tempo a questa parte si organizzano delle serate come in tanti altri bar e affini presenti in città. Normali “aperitivi” con inizio alle 19. Eppure, i titolari e gli avventori, per lo più appartenenti a un’ampia comunità formata da lesbiche, gay, bisessuali e transgender, si sentono perseguitati. Recentemente, in ben quattro occasioni piuttosto ravvicinate nel tempo, i tutori della legge si sono presentati nell’esercizio. E in tre circostanze hanno elevato sanzioni piuttosto salate. Un vero e proprio «accanimento», a giudizio di Alessandro Russo, che ha chiesto spiegazioni alle forze dell’ordine. Una prima risposta, come sottolineato dal diretto interessato, l’ha fornita ieri l’assessora comunale Dafne Musolino, che ha parlato per nome e per conto della polizia municipale. Gli agenti del Corpo, in buona sostanza, non si sono mai recati in quel locale. Chiarito questo importante passaggio, si attendono adesso le risposte dagli altri attori deputati a garantire l’ordine pubblico. Segnatamente, Russo ha investito del caso il nuovo questore di Messina Gennaro Capoluongo, invitato a riferire sugli accadimenti e, soprattutto, a fare pervenire le singole annotazioni di servizio, alla luce della istanza di accesso agli atti trasmessa dall’esponente in quota Pd. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

leggi l'articolo completo