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A Messina la banca del latte materno: un patrimonio terapeutico

Il progetto è stato presentato ieri: le sue proprietà sono importanti per i bimbi prematuri e fragili

Alessandro Arco e Ruggero Razza

Realizzare una banca del latte materno donato per renderlo accessibile a tutti i bambini prematuri e a quelli più fragili. È il servizio, che sarà attivato al Policlinico, presentato, nel corso del “Gala Blud” che si è svolto al parco Horcynus Orca di Torre Faro, da Alessandro Arco, vice presidente della società italiana di Medicina emergenza urgenza pediatrica della regione Sicilia e direttore del reparto di Neonatologia del Policlinico. Nutrimento per il neonato sano, il latte materno diventa terapia per il prematuro.

Le virtù di questo alimento sono note e apprezzate da secoli, adesso è tempo di rivalutarle. «È un ritorno all’origine della vita – dice il dottore Arco – al Policlinico stiamo cercando di portare avanti un processo di umanizzazione, che parte dalla sala parto con la presenza del papà e procede con l’implementazione dell’allattamento al seno».
Da un lato gli interventi tecnico-scientifici degli esperti, dall'altro le mamme, le vere protagoniste del progetto con i loro piccolini. «È un dono della mamma che ha più latte, nei confronti di neonati fragili, figli di donne che per vari motivi non possono allattare», spiega il dottore Arco. «Dalla volontà di donare – prosegue – parte un processo fatto di linee guida, procedure di sicurezza dettate a livello nazionale. La struttura si concretizza in un laboratorio in cui esperti tratteranno il latte materno con le dovute cautele, quindi si farà una selezione perché non tutte le mamme possono donare, si deve vedere lo stato di salute, le caratteristiche, quindi il latte verrà raccolto, processato, pastorizzato e congelato tutto in massima sicurezza».

Alla presentazione della banca del latte è intervenuto anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: «Per me – ha detto – è importante che questa iniziativa possa diventare un esempio da replicare nell’Isola. È bene che quando una progettualità viene finanziata non rimanga fine a se stessa, per cui l’invito che rivolgo è che questi due anni di progettazione siano l’embrione di qualcosa che resti a servizio di tutti». Quella di Messina sarebbe infatti la seconda banca del latte materno in Sicilia, ne esiste una a Palermo ma se ne sta discutendo anche in altre città. Inoltre andrebbe ad aumentare il numero di banche del latte materno del sud che è minore rispetto al resto d’Italia.
L'evento è stato suddiviso in due sezioni: nella prima per parlare dell'importanza del latte materno sono intervenuti Fabio Mosca, presidente della società italiana di Neonatologia, Angela Giusti, rappresentante dell'Iss presso il comitato tecnico scientifico dell'Unicef per il progetto “Insieme per l'allattamento”, Riccardo D'Avanzo, presidente del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare sulla promozione dell'allattamento al seno del Ministero della Salute e Daniela Segreto, Dirigente Ufficio Speciale Comunicazione per la Salute dell'Assessorato Regionale Salute.
La seconda sessione è invece stata aperta dalla dottoressa Eloisa Gitto, direttore della Uoc di Patologia e terapia intensiva neonatale del Policlinico e da Guido Moro, presidente dell’associazione italiana banche del latte umano donato. Entrambi sono intervenuti sulla banca del latte umano donato, considerato una risorsa fondamentale.

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