La sfida sembra più sui tempi che sul merito. La delibera della Tari, stamattina, dovrebbe finire al centro del dibattito del consiglio comunale. Il condizionale è d’obbligo perchè il rinvio di ieri pomeriggio testimonia un paio di segnali politici. Il primo è che, nonostante gli appelli dell’Amministrazione che vorrebbe un’approvazione rapida, l’Aula sembra volersi prendere tutto il tempo a disposizione. e anche oltre. Infatti, il rinvio a stamattina della discussione, nasconde la speranza che il Governo oggi possa approvare una norma con la quale proroghi da oggi al 31 luglio il termine per l’approvazione delle tariffe Tari in tutti i Comuni d’Italia. Così il consiglio prova a non rimanere, ancora una volta, con le spalle al muro per via dei tempi ristretti per l’analisi di una delibera “scomoda”. Il secondo segnale è ancora più politico. Una maggioranza d’aula ancora non si è compattata attorno a questa proposta. La conta di un gruppo che possa votare la delibera della Tari più cara di sempre, che cresce del 9% medio e che rischia di essere particolarmente impopolare, stenta a decollare. D’altro canto ci sono gli scarsi margini di manovra dovuti al fatto che una bocciatura confermerebbe le tariffe e il piano finanziario dell’anno scorso, ma costringerebbe il comune a far fronte comunque ai servizi necessari. «L’effetto – ha detto l’assessore Musolino – sarebbe la creazione di debiti fuori bilancio e, per giunta, il richiamo della Corte dei Conti». L’unico intervento possibile sarebbe quello, a totale invariato, sulle tariffe.
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