Cigl e Uil non hanno molti dubbi. Pensano che, pezzo dopo pezzo, a MessinaServizi si finge di internalizzare servizi per poi darli in appalto ai privati. Francesco Fucile e Michele Barresi, segretari generali di FpCgil e Uiltrasporti, ricordano il precedente del servizio della cura del verde. «Anche oggi – dicono – Messinaservizi pare si appresti ad operare come ente appaltante ed esternalizzare anche il servizio di spazzamento manuale e meccanizzato. L'avviso di preinformazione pubblicato sul sito della società preannuncia la pubblicazione del bando e l'avvio delle procedure di aggiudicazione per il 25 luglio 2021. Un appalto del valore stimato di 20 milioni di euro per la durata di 24 mesi rinnovabili per ulteriori 24.
Iniziativa inattesa
Una iniziativa inattesa e unilaterale di estrema gravità – commentano Fucile e Barresi - perché se così si intendesse procedere si darebbe ai privati un segmento da sempre svolto dalle maestranze della società pubblica e per il quale ai sindacati, poche settimane or sono, era stato persino prospettato un necessario rilancio aziendale annunciando circa 90 nuove assunzioni in MSBC. Il cliché sembra ormai quello di spacchettare le attività e procedere con l'esternalizzazione sempre di maggiori servizi. Ci chiediamo quale sia il disegno di azienda pubblica che si sta realizzando – continuano i sindacati – visto che si opera in perenne emergenza con soldi pubblici. Chiediamo la sospensione di ogni azione unilaterale nelle more di un dovuto confronto con le organizzazioni sindacali. Sulla stessa linea anche il movimento Cambiamo Messina dal Basso che pone alcuni quesiti. Fra questi se tale decisione non pregiudichi il mantenimento della gestione pubblica dell’azienda e se non siano a rischio i lavoratori che già espletano il servizio di spazzamento.
Il parere dell'assessore Musolino
«Alla vigilia dell’esame del Pef in consiglio comunale – dice l’assessore Dafne Musolino – , le dichiarazioni di Cgil e Uil risuonano come il classico richiamo all’ordine di chi per troppi anni è stato abituato a gestire i servizi comunali con assunzioni clientelari e interruzioni di servizio mascherate da improvvisi guasti ai mezzi che paralizzavano la città, risolte quasi sempre piegando la legge al potere di fatto del “paventato bisogno” di fare lavorare chi orbitava nelle sfere sindacali. Questa triste stagione si è chiusa con l’insediamento della giunta De Luca e la vera internalizzazione dei servizi che solo CGIL e UIL e alcune sedicenti organizzazioni continuano a disconoscere, fingendo di ignorare che le azioni intraprese dall’amministrazione comunale hanno determinato la fine della gestione dei servizi comunali con appalti esterni a varie cooperative, spesso sotto il controllo degli stessi sindacati. La pre informazione per l’eventuale affidamento del servizio di spazzamento pubblicata dalla Messina Servizi è una consultazione che per definizione rientra negli strumenti di programmazione annuale del fabbisogno aziendale necessaria anche al fine di stimare il costo per lo svolgimento del servizio, alla quale può fare seguito la gara nel caso in cui la società ritenesse che la soluzione sia più idonea a garantire efficienza ed efficacia del servizio. Al momento quindi non si tratta di una gara ma di un atto di programmazione del quale viene data la necessaria pubblicità. In ogni caso va chiarito ancora una volta che ove anche si decidesse di pubblicare la gara in questione saremmo sempre al di sotto del limite consentito dalla legge, con buona pace delle minacciate azioni di protesta. Abbiamo già chiarito come la quota di affidamento all’esterno costituisce appena il 4% del valore totale dei servizi resi, per cui invitiamo sia Cambiamo Messina dal Basso che Cgil e Uil ad approfondire la questione prima di lanciarsi in roboanti dichiarazioni di protesta. Siamo stanchi della continua accusa secondo la quale la MessinaServizi starebbe esternalizzando i servizi, che dimostra la assoluta assenza di onestà intellettuale considerato che attraverso le società partecipate, il Comune di Messina è finalmente riuscito ad affrancarsi dal sistema clientelare che per troppi anni ha reso servizi scadenti e costosi. D’altronde UIL e CGIL fanno solo lotta politica infatti anche di fronte alla storica internazzalizzazione dei servizi sociali hanno avuto sempre da ridire perché il Sindaco De Luca non gli ha più garantito la “cogestione delle partecipate “ ridotte al fallimento anche grazie alla complicità di certi blasonati sindacati».