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Sit-in per salvare il Centro Nemo di Messina: venerdì 25 alla Passeggiata a mare

La chiusura causerebbe la mancata assistente di oltre 5 mila pazienti e la perdita del lavoro per 55 persone. Già raccolte quasi 4 mila firme a sostegno

Salviamo il Centro Nemo di Messina, è questo lo slogan che accompagnerà il sit-in organizzato dalla Uil che si terrà venerdì 25 giugno alle ore 10.30 alla Passeggiata a mare (di fronte alla Prefettura). Infatti, il prossimo 30 giugno il Centro Nemo, a causa di precise responsabilità di ben determinati soggetti istituzionali, rischia la chiusura definitiva.
Si tratta di un evento che bisogna contrastare ed evitare a tutti costi poiché le conseguenze sociali e sanitarie sarebbero letteralmente tragiche: oltre 5.000 pazienti affetti da malattie neuromuscolari (Sla, Sma, distrofie, ecc.) perderebbero l’indispensabile assistenza e circa 55 lavoratori, fra l’altro dotati di enorme e riconosciuta professionalità, resteranno senza posto di lavoro. L’aspetto oltremodo inaccettabile di questa vicenda è rappresentato dal voltafaccia del Presidente della Regione Musumeci, il quale prima aveva pubblicamente dichiarato di avere trovato una soluzione alla problematica del Centro Nemo e successivamente non ha prodotto alcun atto concreto per un’effettiva realizzazione. Insomma, un pasticcio inaccettabile che tocca la carne viva di migliaia di famiglie di pazienti fragilissimi e di decine di lavoratori. Reputiamo assolutamente ingiusto ed inaccettabile giocare cinicamente con le sofferenze delle persone” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl.

“In queste ore stiamo assistendo ad una commovente gara di solidarietà dei cittadini nei confronti dei lavoratori e dei pazienti del Centro Nemo e ad una fortissima indignazione per l’atteggiamento della Regione e del presidente Musumeci. I social stanno esplodendo e i commenti a sostegno del Centro Nemo aumentano a dismisura. Un dato per tutti: una petizione on-line lanciata sulla piattaforma change.org ha già raccolto, in meno di 18 ore dal suo lancio, quasi 4.000 firme. Vi è, quindi, enorme sconcerto per quanto sta accadendo. Contestualmente assistiamo all’assordante e complice silenzio di importanti soggetti istituzionali, solitamente molto loquaci, i quali, evidentemente, non hanno assolutamente a cuore le sorti del Centro Nemo di Messina. Pertanto, invitiamo tutti cittadini che desiderano concretare manifestare la vicinanza al Centro Nemo e ai suoi lavoratori a partecipare al sit-in di venerdì 25. Auspichiamo, altresì, che alla manifestazione partecipino tutti gli esponenti politici e istituzionali che intendono spendersi per salvare il Centro Nemo e che intendano essere parte attiva in questa battaglia di giustizia per garantire il diritto alle cure e alla salute per migliaia di malati siciliani e calabresi. E’ del tutto ovvio che non ci fermeremo e, a scanso di equivoci, la Uil proseguirà, senza sosta, questa vertenza finalizzata a scongiurare la nefasta chiusura del Centro Nemo di Messina” hanno così concluso Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl.

“Sono certo che sulla paventata chiusura del Centro Nemo di Messina finirà come una tempesta in un bicchiere d'acqua”. Lo afferma il segretario regionale di Sicilia Futura, Beppe Picciolo, che resta come sempre ottimista e ribadisce che “nessun uomo o donna di buon senso può pensare, anche per un solo attimo, che esista una strategia “politica” mirata a distruggere una realtà che ha sempre ben operato in favore di pazienti fragili e gravemente malati. L'ex deputato regionale, che oggi esprime all'Ars un corposo gruppo parlamentare, resta comunque in campana e continua a porsi domande sulla “natura” di questo reality e sul perché solo in Sicilia si possono scatenare rancori o invidie contro chi ha sempre operato ad un livello altissimo e dando prova che la buona sanità esiste. Continuo a credere – ha sottolineato Picciolo – che il Governo regionale ed il Presidente Musumeci, che peraltro si è già espresso in tal senso, sapranno portare avanti il percorso di “Sperimentazione Gestionale” in tempi contingentati anche perché, per legge, rappresenta una delle poche garanzie di massima trasparenza per rintracciare sul mercato quei partners di livello nazionale (quale Nemo) e si continui, così, ad assistere i nostri malati avvalendosi delle professionalità formate negli anni.
Non vedo altre soluzioni tecniche serie – ha sottolineato l'esponente di Sicilia Futura – e credo che i tempi per garantire una ripartenza del centro di eccellenza a Messina, affidandolo in quota all'Ircss (che è l'azienda di riferimento regionale del settore terapeutico/riabilitativo) saranno secondo normativa estremamente rapidi”.
Infine un monito di Picciolo a quanti “dovessero solo pensare di fare i furbetti o ancor peggio speculare o creare ostacoli inesistenti. Questi soggetti verranno immediatamente smascherati perché, garantisco personalmente, non saranno i soggetti fragili e le vere eccellenze nel campo della sanità a soccombere alle vecchie logiche clientelari”.

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