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Carcere di Messina, trovati smartphone, auricolari e lame di seghetto

La richiesta di Antonio Solano, Coordinatore regionale della Sicilia del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sinappe: “Le carceri devono essere tutte schermate

Ennesimo allarme per le carceri della Sicilia e ancora una volta i problemi sono legati all’uso e possesso di telefoni cellulari.
Al carcere di Gazzi a Messina, il personale della polizia penitenziaria, nell’attività di controllo e verifica del perimetro interno ed esterno dell’istituto, hanno rinvenuto un tubo contenente 3 smartphone e due micro telefonini con sei caricabatterie 3 auricolari e 14 lame di seghetto.

A darne notizia Antonio Solano, Coordinatore regionale della Sicilia del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sinappe: “Le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni. Grazie alla professionalità della polizia penitenziaria si riescono ad arginare i tentativi della criminalità, a tutela della legalità, interrompendo un traffico illecito tra l’esterno e l’interno del penitenziario”.

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