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Dai quartieri popolari di Messina al G20 di Catania: "Noi non siamo invisibili"

Da un flash mob nel rione di Tremonti parte la protesta contro il G20: una delegazione messinese di Potere al Popolo protesterà a Catania

Senza volti, senza nomi, senza identità. Così un gruppo di messinesi hanno provocatoriamente scelto di ritrovarsi, nel cortile di un rione popolare, per un flash mob promosso da Potere al Popolo in vista del G20 che si terrà a Catania il 22 e il 23 giugno.

E proprio durante il flash mob è stato annunciato che una delegazione messinese scenderà in piazza a protestare: "Porteremo fin sotto il balcone della stanza in cui si riuniranno tutto il nostro dolore, tutta la nostra sofferenza, il nostro disagio sociale, la nostra rabbia". Arriveranno fino a Catania, città che sarà protagonista del summit sui temi di istruzione e lavoro. "I potenti del mondo - hanno ribadito durante il flash mob - hanno costruito nel tempo un tipo di scuola che si presta ad un non-luogo, uno spazio di transizione anonimo, dove la pratica democratica, il dialogo, lo studio slegato da qualsiasi logica di profitto o mercato, hanno trovato sempre meno spazio. Non possiamo non considerare le infinite contraddizioni che questo incontro rappresenta nella nostra terra, quante falsità e ipocrisie verranno pronunciate, quante verranno pensate, promesse, ragionate. Certo, è sempre così quando si parla di riunioni tra i potenti del mondo, ma fa rabbia quando questa cosa accade nella propria terra, già sofferente sia sul tema del lavoro quanto sull’istruzione, e il diritto all'abitare ha un effetto particolare. Siamo arrabbiati. Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza e invitiamo a farlo in massa, portare per le strade della nostra città un’idea di mondo, e appunto di scuola e lavoro, diversa da quella attuale e da quella che sicuramente verrà ipotizzata dai potenti del mondo".

L'invito è quello di andare in piazza al G20 contro le speculazioni, edilizie e logistiche, contro i “non luoghi”. "Questa è la terra dove si pensa a promuovere il Ponte sullo Stretto - si è detto durante il flash mob - mentre una zona periferica come questa ha una sola via di accesso che rischia di franare".

Il gruppo legato a Potere al Popolo critica anche la legge speciale per il Risanamento: "Hanno intenzione di usare i terreni dove oggi sorgono le baracche per costruire palazzi di 8 piani, privi di servizi essenziali, i classici casermoni dormitorio che non reintegrano le persone nel tessuto sociale ed economico della città. Noi siamo per un modello di sviluppo diverso che punta a ridare nobiltà ai quartieri popolari, a dare ai bambini la possibilità di vivere in un posto sicuro e ospitale dove crescere. Sono queste le persone invisibili a cui cogliamo ridare un volto".

"Chi governa questi 20 paesi - si è detto ancora - promuove un sistema che abitua sin dalla scuola alla precarietà, a competere, ad accumulare, a slegarci gli uni con gli altri, a funzionalizzare il nostro sapere al profitto. Anche per questo il mondo del lavoro ci accoglie con le sue pratiche di sfruttamento, con i lavori poco retribuiti, con la lotta tra poveri per accaparrarsi un diritto".

"Per questo saremo in piazza il 22 giugno. Con i nostri “non-volti”, con le nostre vite spezzate o confuse, con i nostri nomi sbiaditi nelle memorie, con le nostre opportunità perse, i nostri corpi stanchi. Arriveremo lì, proprio sotto il palazzo in cui si riuniranno i potenti, per mostrare i nostri volti, per urlare i nostri nomi, per gridare la nostra rabbia, per accompagnare coi nostri corpi queste maschere davanti alla porta del G20".

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