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Authority e Zes di Messina, le due risposte mai arrivate da Palermo

Non è mai stato nominato da Musumeci il rappresentante nel Comitato di gestione. E il tema s’intreccia all’esclusione di Messina dalla “governance” della futura Zes

Messina pretende la sua “Zes”

La Regione siciliana sul banco degli imputati. E l’unico che può e deve dare risposte alla città di Messina è il presidente Nello Musumeci. Sono due gli interrogativi ai quali non si può replicare con il silenzio, frutto di disinteresse o di strategie occulte che nessuno, qui in riva allo Stretto, riesce a comprendere. Due interrogativi, due temi che s’intrecciano e che, visti con unico sguardo, possono essere meglio interpretati.

1) Si può tollerare che la Regione siciliana continui a non nominare il proprio rappresentante all’interno del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto? Non è un affronto alla città di Messina? Per chi non lo sapesse, l’organo consultivo previsto dalla legge di riforma della portualità italiana è composto, oltre che dal presidente dell’Authority di Messina-Milazzo-Reggio Calabria e Villa San Giovanni, Mario Paolo Mega, dal dott. Alberto Porcelli, designato dalla Regione Calabria; dal prof. Mario Caldarera, nominato su indicazione del sindaco metropolitano di Messina; l’on. Domenico Battaglia (in rappresentanza della Città metropolitana di Reggio Calabria).
Manca la nomina da parte della Regione siciliana. Dimenticanza? Assolutamente no. Scelta deliberatamente perpetrata nel momento in cui a Palermo hanno deciso di opporsi alla designazione, e poi alla nomina, del presidente dell’Autorità dello Stretto, Mario Mega.

2) Perché Messina non è stata ancora inserita nella “governance” delle future Zone economiche speciali? Il secondo interrogativo sembra sganciato dal primo, e invece è strettamente collegato. Ancora una volta si tratta di scelte conseguenti a determinate strategie messe in campo dal Governo siciliano. Si è deciso di non creare una terza Zes ma di inserire Messina – che in un primo tempo non era neppure considerata, visto che le era stata scippata la sede dell’Autorità portuale (grazie all’ex ministro Graziano Delrio e a quel Governo...) – nella Zona economica speciale della Sicilia Orientale. Ma c’è un problema...

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