Il mondo della disabilità rientra a pieno titolo nelle attività sportive dopo i mesi afflitti dalla pandemia. L’attività paralimpica è stata quella più penalizzata ed è rimasta ferma per troppo tempo. Riparte dunque a pieno regime il Protocollo d’Intesa stipulato il 3 giugno 2019 tra l’Irccs Centro Neurolesi “Bonino Pulejo e il Comitato Italiano Paralimpico.
Questa mattina al Presidio Casazza, si è tenuto un tavolo tecnico tra le parti rappresentate per il “Bonino Pulejo” dal direttore scientifico Placido Bramanti e per il Cip (Comitato Italiano Paralimpico) dal Presidente Regionale, dott. Salvatore Mussoni, il Responsabile Regionale dei progetti di avviamento Luigi Bentivegna e il delegato provinciale dott. Francesco Giorgio.
L’incontro è stata l’occasione per definire il protocollo operativo da avviare per la collaborazione tra i due enti al fine di realizzare attività dedicate a soggetti disabili che volessero intraprendere attività sportiva in discipline riconosciute dal Cip.
Si tratta di un programma con il quale accrescere i rapporti di collaborazione scientifica nei settori di comune interesse, nella formazione e nella realizzazione di innovativi percorsi riabilitativi con l’obiettivo di massimizzare le potenzialità di sviluppo delle varie discipline sportive per i soggetti con disabilità.
Il progetto prevede inoltre la promozione della pratica dello sport quale elemento di riabilitazione ma anche come elemento trainante, orientato verso il recupero della persona, non solo nei confronti di una migliore funzionalità motoria, ma anche verso l’accettazione di una nuova realtà della propria vita.
Dalla collaborazione è prevista l'organizzazione di più corsi di avviamento con lo scopo, non solo di divulgare più attività sportive, ma di dare una più ampia scelta agli utenti.
I corsi che si intendono organizzare in questa prima fase, approfittando della stagione estiva, riguarderanno le discipline di tennis tavolo, tiro con I'arco, scherma, sitting volley, atletica leggera e nuoto.
Il progetto prevede quattro ore di preparazione atletica per ogni disciplina sportiva specifica distribuita in due o tre volte a settimana. L'organizzazione progettuale prevede tre fasi:
-Inizialmente gli utenti coinvolti, saranno invitati a praticare tutti gli sport e a testare le proprie capacità psicofisiche anche in relazione al tipo di disabilità fisica e mentale.
- Gli atleti saranno indirizzati verso uno sport specifico, a seconda delle impressioni o delle sensazioni personali che hanno ricevuto nella fase precedente.
In questa terza fase gli atleti che lo desiderino saranno avviati verso le competizioni sportive agonistiche prevedendo, quindi, un grado diverso di allenamento sempre sotto la guida dei tecnici segnalati dalla Federazioni di appartenenza.
Le attività sportive saranno seguite dai tecnici del Cip supportati dall’Irccs che contribuirà a monitorare gli aspetti legati al recupero e il reinserimento sociale.
“L’obiettivo di questo Protocollo – ha sottolineato il Presidente del Cip Regionale Salvatore Mussoni - è quello di riunire la grande famiglia di sportivi che, grazie al lavoro svolto sino ad ora dalle Federazioni Paralimpiche e dagli Enti, può vantare una grande realtà sul territorio provinciale per i tanti atleti con disabilità. Oggi stiamo compiendo un importante passo che ci auguriamo possa far crescere ulteriormente il movimento paralimpico di tutto il territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i vertici dell’Irccs, il Direttore Generale Vincenzo Barone e il Direttore Scientifico Placido Bramanti: “In questi anni è stato svolto un lavoro focalizzato sull’aspetto riabilitativo. Abbiamo seminato perché da sempre certi che il mondo si sarebbe innamorato degli atleti paralimpici, di quello che rappresentano non soltanto sotto il profilo dei valori sportivi in campo, ma dal punto di vista umano. Lo sport è un'opportunità per tutti ed è per questo che mi piace parlare di diritto allo sport come un pezzo di diritto di cittadinanza. Il nostro Irccs – proseguono i direttori - è stato sempre attento al mondo delle disabilità; il reinserimento sociale è tra i pilastri della mission dell’Istituto. Per questo, garantiremo tutto il nostro supporto affiancando dal punto di vista scientifico i vari istruttori al fine di avviare le attività di coloro che vorranno avvicinarsi a questa splendida realtà”.
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