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"Scoglio" senza tifosi. Sorbello: "Intervenga subito il Comune". Acr: "Nessuna responsabilità"

Il consigliere comunale chiede perché l'Fc sia stata l'unica società a pagare. Il socio campano Del Regno spiega perché la sua società non abbia colpe sull'esito della Commissione

L'attenzione resta alta sulla vicenda della bocciatura della Commissione pubblici spettacoli che ha negato l'agibilità per il pubblico per la sfida odierna tra Fc Messina e Castrovillari. Su quanto accaduto è intervenuto il consigliere comunale Salvatore Sorbello, chiedendo al Comune come intende risolvere il problema: «La commissione comunale di vigilanza pubblico e spettacoli del comune di Messina, con verbale dell' 11 giugno 2021, ha dato parere non favorevole allo svolgimento delle suindicate partite con la presenza del pubblico, adducendo motivazioni inerenti gravi omissioni da attribuire a chi ella vorrà meglio individuare. Secondo gli impegni presi dal Comune e dalla Società concessionaria dello Stadio Franco Scoglio sino al 31.05.2021 (Acr Messina, ndc) questa avrebbe dovuto anche fare i lavori di adeguamento addirittura per la serie C, quindi, avrebbe dovuto curare anche l'adeguamento dello Stadio per dare la possibilità ai propri tifosi ed a quelli della società Fc Messina, che ha sempre pagato alla stessa il canone di affitto, di assistere alle partita in presenza alla prima occasione utile e sino al numero di spettatori consentito, previsto dalle normative vigenti. Le uniche certezze ad oggi sono gli importi pari ad euro 88.400,80 spesi dalla società Fc Messina che resta danneggiata dalla possibilità di poter giocare in presenza dei propri tifosi. Ma oltre il danno la beffa, poiché risulta che è l'unica società ad aver pagato per giocare al Franco Scoglio nel periodo di Covid. Il Comune infatti, per il problema covid non ha richiesto i canoni alla concessionaria, ma la stessa, li ha richiesti ad Fc Messina per poter giocare. Con la presente, stante l'assenza di qualsivoglia azione per adeguare lo Stadio da parte di chi aveva l'onere di tenerlo a norma, anche a fronte dei canoni riscossi e pagati da Fc Messina, si chiede di voler procedere con fondi propri del bilancio comunale ed in via d'urgenza alla regolarizzazione e messa a norma delle strutture di sicurezza mancanti per dare la possibilità al Fc Messina di giocare le due partite in casa con i propri numerosi spettatori, ma anche ai tifosi della squadra che aveva l'onere di provvedere contrattualmente»

L'Acr Messina ha allontanato invece ogni responsabilità, spiegando che la documentazione indicata nel verbale era stata già prodotta ad inizio stagione, prima del blocco per il Covid. Poi non è stata aggiornata, non essendoci l'imminenza di accesso al pubblico per mesi e mesi, proprio mentre il club primo in classifica in Serie D era ancora detentore della concessione d'uso dell'impianto. Scaduta lo scorso 31 maggio: «Il Comune ci ha fatto sapere che da quella data, nella struttura noi siamo ospiti e avremmo dovuto pagare 200 euro per gli allenamenti e 2500 euro per le partite - ha chiarito il socio campano Carmine Del Regno -. Da quel momento in poi, non abbiamo responsabilità sulla produzione dei documenti, che sono gli stessi già presentati. Li avremmo potuti rinnovare ma non ci è arrivata nessuna convocazione per il sopralluogo della Commissione né per rendere disponibili i tecnici. Attualmente noi siamo esattamente come l'Fc Messina, in quanto è il Comune ormai da due settimane a detenere l'impianto». Rigettate le accuse di non aver prodotto documenti o adempiuto alle prescrizioni: «Sarebbe bastato prorogare di 15 giorni la concessione e saremmo stati noi i responsabili, invece qualcuno ha forzato dicendo che c’era un bando in corso. Inoltre, ce lo avessero chiesto il 1 giugno convocando per tempo la Commissione, ci sarebbero stati 15 giorni di tempo per aggiornare la documentazione, sarebbe bastato un minimo di volontà a voler trovare la soluzione prima e non saremmo stati con questa urgenza, il nostro supporto non sarebbe mancato. Abbiamo fatto incontri con l’Amministrazione comunale per integrare la documentazione amministrativa e lo abbiamo fatto con puntualità». Infine sulla questione del bando pluriennale per lo stadio: «Non ci favorisce: non ci si può chiedere di investire soldi in un impianto che non si sa chi avrà la responsabilità di gestire. Bisogna mettere in chiaro prima possibile questa situazione».

 

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