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Lo stadio "Scoglio" di Messina nel degrado, ancora in stand by la concessione

Ecco perché la Commissione di vigilanza non ha dato parere favorevole al ritorno del pubblico al “Franco Scoglio”

Il rendering del nuovo Franco Scoglio di Messina

Arriva un momento in cui si deve avere il coraggio delle scelte. Sì, nel caso si è convinti. No, se si è certi del contrario. Restare nel guado non porta mai a nulla. La questione dello stadio “Franco Scoglio” è emblematica per tanti aspetti. Non sappiamo ancora quale sarà la decisione del dirigente comunale che svolge le funzioni di responsabile unico del procedimento. Non sappiamo se alla fine sarà la Giunta comunale a esitare o meno una delibera.

Siamo fermi, in questo momento, all’unico dato certo: la proposta di aggiudicazione alla società Fc Messina da parte della Commissione giudicatrice. Poi, sono subentrati altri elementi, con la richiesta di un parere avanzata dal Rup, con le criticità sollevate nel documento a firma del prof. Franco Vermiglio, con le risposte che Fc Messina ritiene di aver dato, nei tempi richiesti, in modo esauriente.

Un punto va ribadito e ulteriormente chiarito: è stato il Comune a bandire la gara, è stata la Commissione giudicatrice a proporne l’aggiudicazione all’unico concorrente, il cui progetto, comunque, ha avuto un punteggio abbastanza alto, altrimenti la stessa Commissione avrebbe potuto “bocciare” e la gara sarebbe andata deserta.

Questo non vuol dire che l’iter si è concluso e che l’Amministrazione non possa, alla fine, ritenere che non ci siano elementi tali da giustificare l’assegnazione di un impianto così importante, per la durata di 99 anni.

Ma l'eventuale scelta contraria dovrà essere motivatissima, perché di fatto cambierebbe l'esito della stessa gara.

La cosa più triste, passata forse sotto silenzio, è che in questo momento lo stadio “Franco Scoglio” si presenta in condizioni indecorose, come attestato dalla Commissione di vigilanza presieduta dalla dottoressa Patrizia Russo e composta dall'ing. Claudio Di Biasi (Vigili del fuoco), dal dott. Franco Arena (Asp), dal commissario Enrico Adige (Polizia municipale) e dai tecnici comunali, gli ingegneri Vito Leotta e Orazio Scandurra.

Un sopralluogo, quello dell'11 giugno, svoltosi alla presenza dell'assessore Gallo, che ha dato un esisto desolante: l'impianto, che era affidato fino alla fine di maggio all'Acr Messina, si presenta in condizioni tali da non rendere possibile l'apertura ai tifosi dello stadio (oggi, infatti, la squadra del Fc Messina è costretta a giocare a porte chiuse). In teoria, non sarebbe neppure praticabile, questo impianto. E lo sapete perché?

«Non è stato possibile eseguire - attestano i componenti della Commissione di vigilanza - una verifica dell'efficienza di funzionamento degli impianti per l'assenza di personale tecnico né è stata prodotta alcuna certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento degli stessi impianti a firma di un tecnico abilitato e di un professionista antincendio». E quali sono gli impianti di cui non è possibile verificarne le condizioni? «Impianto idrico antincendio, impianto di segnalazione incendi e di rilevazione fumi, illuminazione di sicurezza, impianto Ups, gruppo elettrogeno, impianto di diffusione sonora». Ma c'è di più: «Non sono stati prodotti i registri di manutenzione e revisione periodica di tutti gli impianti sopra elencati e dei mezzi di protezione attiva antincendio».

E non finisce neppure qui: «Si evidenzia, inoltre, che è stato rilevato uno stato di abbandono degli spazi di accesso e delle vie di esodo con presenza di vegetazione spontanea, rifiuti e guano diffuso, nonché la mancata pulizia e l'adeguata igienizzazione dei servizi igienici». Da qui, il «parere non favorevole» all'utilizzo dello stadio, certamente precluso alla possibilità di ospitare il pubblico. Un impianto lasciato in un vergognoso stato di abbandono e di degrado («Eppure noi abbiamo versato all'Acr 88 mila euro per garantire i servizi», fanno sapere dal Fc Messina).

Ecco perché l'Amministrazione comunale è chiamata a una scelta nel più breve tempo possibile: cosa vogliamo farne del “Franco Scoglio”? Ditelo alla città.

 

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